Al Salone di Shanghai 2025, Horse Powertrain porta un progetto destinato a trasformare l’approccio all’elettrificazione: il Future Hybrid Concept. Si tratta di un’unità compatta che consente ai costruttori di convertire un’auto elettrica in ibrida, mantenendo la piattaforma originale e limitando i costi di adattamento industriale.
Un’idea nata in risposta alla frenata delle vendite di auto completamente elettriche nel 2024 e all’ascesa dei modelli ibridi, sempre più apprezzati da consumatori e produttori in tutto il mondo.
Un modulo unico, versatile e pronto all’uso

Il Future Hybrid Concept (FHC) integra in un unico modulo motore elettrico, motore termico, trasmissione e hardware elettronico di controllo. Si installa direttamente al posto del motore elettrico anteriore di un veicolo BEV, permettendo la creazione di una versione ibrida con la stessa architettura.
Il sistema non include una batteria dedicata, ma utilizza il motore termico come range extender per alimentare la batteria esistente. L’FHC funziona anche in modalità parallela, contribuendo alla trazione diretta e integrandosi con sistemi a trazione integrale. Dispone di un caricatore di bordo e un booster a 800 volt per supportare la ricarica rapida.
Horse Powertrain, nata come joint venture tra Renault e Geely, ha sviluppato questa tecnologia per rispondere a un mondo che richiede soluzioni neutre dal punto di vista tecnologico. L’FHC permette alle case automobilistiche di ampliare la gamma propulsiva senza ripensare le linee produttive, con un occhio di riguardo ai costi e alla sostenibilità.
Inoltre, l’unità può essere installata anche su piattaforme ICE tradizionali, migliorando immediatamente efficienza ed emissioni. Il motore è compatibile con diversi carburanti alternativi: benzina, etanolo, metanolo e combustibili sintetici.
Arriverà su strada nel 2028

A differenza di molti concept futuristici, il Future Hybrid Concept è già prossimo alla produzione. Secondo quanto comunicato da Horse Powertrain, le prime applicazioni stradali sono previste per il 2028, con l’obiettivo di offrire una risposta concreta alla richiesta globale di mobilità flessibile e meno vincolata all’elettrico puro.
Una proposta che apre nuovi scenari industriali per l’automotive: modulare, adattabile, pronta ad affrontare mercati diversi con un’unica piattaforma.