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Gruppo Whatsapp che segnalava autovelox: 62 rinvii a giudizio

Attenzione ai gruppi whatsapp che segnalano gli autovelox

Attenzione a quello che scrivete e leggete su Whatsapp, soprattutto quando si parla di autovelox. In provincia di Agrigento sono ben 62 le persone rinviate a giudizio per aver fatto parte di un un gruppo Whatsapp chiamato “Uomini immiezzu a via” che in siciliano significa “uomini in mezzo alla strada”. Il gruppo creato sul messenger di proprietà di Facebook serviva per scambiare informazioni sui posti di blocco organizzati dalle forze dell’ordine, nei quali erano anche utilizzati apparecchiature autovelox per il controllo della velocità.

Non è la prima volta che capita, ma in questa occasione il fatto curioso è che le indagini siano iniziate quando uno smartphone smarrito dal legittimo proprietario è stato ritrovato. E proprio dallo smartphone è partita l’indagine per la quale il sostituto procuratore della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per i 62 indagati, quasi tutti di Canicattì. L’udienza preliminare si terrà il 25 novembre davanti al giudice per le indagini preliminari.

Gli indagati hanno età compresa 30 e i 40 anni, e tra loro figurano camionisti, autisti di ambulanze e di mezzi di soccorso. Per loro l’accusa è di aver interrotto e turbato i servizi di controllo delle forze dell’ordine attraverso lo scambio di informazioni circa la presenza di posti di blocco sulle strade.

Gli iscritti al gruppo Whatsapp segnalavano infatti sul gruppo stesso la presenza di posti di blocco e di autovelox, in maniera “costante e coordinata” e coinvolgeva anche persone non appartenenti al gruppo stesso.

Attenzione quindi, perché utilizzando in maniera non idonea smartphones e gruppi Whatsapp, si potrebbe incappare in un sistema anti autovelox illegale.

 

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