Un tribunale regionale tedesco ha respinto la causa intentata da Greenpeace contro Volkswagen per le emissioni dei veicoli prodotti. L’organizzazione aveva accusato la casa automobilistica di aver messo in pericolo la salute umana e di aver contribuito al riscaldamento globale.
Niente da fare per Greenpeace, quindi, che un paio di anni fa aveva annunciato una causa contro Volkswagen relativa agli obiettivi sulle emissioni di carbonio. Il nocciolo della questione era il tentativo di impedire di vedere benzina e diesel dal 2030, ovvero cinque anni prima rispetto al divieto europeo, e di ridurre le emissioni dei veicoli del 65% entro il 2030 rispetto al 2018.
La causa di Greenpeace Germania si basava su una storica emessa dalla Corte costituzionale tedesca nell’aprile del 2021, che ha aveva giudicato i piani del governo per ridurre le emissioni di CO2 insufficienti rispetto agli obiettivi dell’accordo sul clima di Parigi. Il governo dell’allora premier Angela Merkel aveva dovuto anticipare al 2045, la data per il raggiungimento della neutralità climatica.
Greenpeace sosteneva che anche le aziende private avrebbero dovuto sottostare allo stesso obbligo. Il tribunale di Braunschweig ha però respinto tutte le richieste, affermando che il legislatore ha già adempiuto ai suoi obblighi di protezione dei diritti dei cittadini grazie al miglioramento della legge sulla clima.
Tutto bene per Volkswagen? Al momento si, ma gli ambientalisti non si arrendono e già annunciano altre cause legali da parte contro il gigante automobilistico tedesco. Secondo Roland Hipp di Greenpeace Germania, non è ancora stata detta l’ultima parola sulle azioni legali contro Volkswagen in materia di clima. Sono infatti in cantiere ulteriori azioni legali per convincere Volkswagen a fare di più per la protezione del clima.
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