La chiusura della sede di Monaco di Baviera e le vendite deludenti mettono in dubbio l’espansione di Great Wall in Europa.
Numerosi costruttori automobilistici cinesi hanno puntato sull’Europa come prossimo mercato di espansione. Ma non tutto è andato secondo i piani, che apparivano dal primo momento fin troppo ambiziosi.
Great Wall Motors, che in Italia abbiamo conosciuto tramite importatore, ha dimostrato nel nostro Paese accelerate seguite da brusche frenate. E così è stato anche per la cosiddetta invasione europea. Great Wall ha infatti deciso di chiudere la sua sede di Monaco di Baviera, inaugurata nel 2021, licenziando tutti i 100 dipendenti alla fine di agosto.
C’è da dire che la chiusura del quartier generale tedesco non implica un abbandono totale dell’Europa, ma segnala un’interruzione dell’espansione diretta del marchio in nuovi mercati. Great Wall Motors continuerà ad operare in Germania, Svezia, Regno Unito e Irlanda, con una gestione centralizzata in Cina. Una decisione piuttosto bizzarra, perchè da hanno dimostrato fin’ora, in Cina non hanno le idee chiare su come si opera nel vecchio continente.
Nonostante la chiusura della sede, Great Wall Motors manterrà la collaborazione in Germania con il gruppo Emil Frey, responsabile dell’importazione e della gestione della rete di concessionari. Ma anche in questo caso, le cose non sono andate come sperato dai cinesi. Dissapori iniziali sul modello di vendita con l’importatore la successiva decisione di cambiare nome a modelli già annunciati come Ora Funky Cat e Ora Way Coffee 01 in GWM Ora 3 e GWM Wey 05, creando ancora più confusione.
E i numeri non potevano che essere scarsi, con Great Wall Motors che ha realizzato sole 6.300 nuove immatricolazioni nel 2023. Le prospettive per il 2024 non sono migliori: nei quattro paesi in cui il costruttore è presente ufficialmente, sono state vendute solo 1.400 unità da gennaio ad aprile.
C’è da fidarsi delle case cinesi?
La chiusura della sede di Great Wall Motors a Monaco di Baviera e l’interruzione dell’espansione in nuovi mercati europei hanno significativi contraccolpi anche per i clienti attuali e potenziali.
Per i clienti di Great Wall, la chiusura della sede tedesca potrebbe tradursi in una serie di problematiche. La gestione delle vendite e del servizio post-vendita sarà centralizzata in Cina, il che potrebbe complicare il supporto tecnico e l’accesso ai pezzi di ricambio.
Una storia che ricorda quella dei marchi Aiways, Maxus, Seres e Weltmeister, apparsi sul mercato europeo con grandi promesse, e poi letteralmente scomparsi. La volatilità di questi marchi può alimentare dubbi sulla loro sostenibilità a lungo termine e sulla capacità di fornire un supporto adeguato ai clienti.
Il timore di investire in un veicolo di un marchio che potrebbe non avere una presenza stabile in Europa è reale. La percezione di questi rischi potrebbe influenzare le decisioni di acquisto, spingendo i consumatori a preferire marchi con una presenza consolidata e un track record di affidabilità.
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