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Gomme estive: obblighi, scadenze, sanzioni e consigli

Dal 15 aprile obbligo di gomme estive. Sanzioni fino a 1.695 euro. Scadenze di legge, caratteristiche, confronto con le 4 stagioni e consigli per la sicurezza.

Con l’arrivo della primavera, ritorna anche la consueta scadenza legata al cambio degli pneumatici. A partire dal 15 aprile, gli automobilisti possono montare le gomme estive al posto di quelle invernali. La normativa prevede un mese di tempo per mettersi in regola: la scadenza ultima è fissata al 15 maggio.

Oltre questa data, circolare con pneumatici invernali che abbiano un indice di velocità inferiore a quanto riportato sulla carta di circolazione comporta sanzioni pesanti: le multe vanno da 422 a 1.695 euro, con il possibile ritiro della carta di circolazione e l’obbligo di revisione del veicolo.

C’è una sola eccezione. Chi utilizza pneumatici invernali con codice di velocità pari o superiore a quello indicato nei documenti dell’auto può mantenerli anche in estate, ma la legge non sempre coincide con la prudenza. In condizioni di caldo, infatti, questo tipo di gomma offre prestazioni inferiori, soprattutto in frenata.

Una scelta che vale in sicurezza (e consumi)

Gli pneumatici estivi sono progettati per funzionare al meglio con temperature superiori ai 10 °C. La loro mescola più dura resiste meglio al calore dell’asfalto, garantendo aderenza e stabilità. Le scanalature meno profonde rispetto a quelle delle gomme invernali permettono di espellere l’acqua più rapidamente e ridurre il rischio di aquaplaning.

Montare gomme stagionali adeguate non è soltanto un obbligo normativo, ma anche una scelta di efficienza. Le estive assicurano minore resistenza al rotolamento, riducendo il consumo di carburante e il rumore da rotolamento. In più, si usurano più lentamente rispetto alle all season.

All season o estive? Dipende da dove e quanto si guida

Molti automobilisti, per praticità, optano per le gomme quattro stagioni, una soluzione ibrida che unisce alcune qualità delle estive con altre delle invernali. Una scelta legittima, ma non sempre la più performante.

Le all season sono perfette per chi guida in zone dal clima mite e percorre pochi chilometri ogni anno. Non eccellono né d’estate né d’inverno, ma offrono una buona versatilità generale. Chi affronta invece lunghi viaggi o vive in zone dove le condizioni meteo variano molto, dovrebbe preferire il cambio stagionale, che resta la scelta più sicura ed efficiente.

Come conservare le gomme: un aspetto spesso trascurato

Il cambio stagionale comporta anche la necessità di conservare correttamente gli pneumatici non in uso. L’ambiente ideale è fresco, asciutto, lontano dalla luce diretta e ben ventilato. Le gomme vanno protette da fonti di umidità e calore, che possono alterare la composizione della mescola.

È importante evitare che rimangano sotto oggetti pesanti, per prevenire deformazioni. Se conservate al freddo, è consigliabile riportarle gradualmente a temperatura ambiente prima del montaggio. Una corretta conservazione allunga la vita utile dello pneumatico e mantiene inalterate le sue prestazioni.

Etichetta europea: uno strumento per scegliere con consapevolezza

Dal 2021 è in vigore la nuova etichetta europea per gli pneumatici. Uno strumento pensato per aiutare i consumatori a valutare l’efficienza energetica, l’aderenza sul bagnato e la rumorosità. Ogni gomma è classificata con lettere dalla A alla E, dove A indica la massima efficienza o aderenza e C o E prestazioni più basse.

Sull’etichetta compare anche un QR Code che rimanda al database EPREL per ottenere maggiori informazioni sul prodotto. In caso di gomme invernali, sono presenti simboli aggiuntivi che certificano la tenuta su neve o ghiaccio.

Durata e controlli: la manutenzione è un dovere

Un set di gomme estive può durare tra i 30.000 e i 60.000 chilometri, ma molto dipende dallo stile di guida. Andatura aggressiva, frenate frequenti o curve prese con forza ne riducono la vita utile. Dopo sei anni è sempre consigliabile effettuare controlli approfonditi, e mai superare i dieci anni di età.

La manutenzione regolare include la verifica della pressione, il controllo della profondità del battistrada (che deve essere almeno di 1,6 mm) e l’osservazione dello stato generale della gomma, per individuare tagli, crepe o rigonfiamenti.

Infine, resta discussa l’utilità della rotazione degli pneumatici tra asse anteriore e posteriore. Alcuni esperti la consigliano per uniformare l’usura, altri la ritengono poco efficace. In ogni caso, ciò che conta è monitorare costantemente lo stato delle gomme, perché da lì passa buona parte della nostra sicurezza su strada.

 

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