Sono stati in grado di rivoluzionare il loro settore, ma anche il mondo del cinema, il motorsport e le stesse auto, che oggi nascono da videogiochi o ispirate a loro. Sono giochi di corse iconici e ricordati ancora oggi, spesso lontani dalle grafiche ultra-realistiche dei titoli odierni ma comunque coinvolgenti.
E se oggi abbiamo titoli completi e immersivi come Forza Horizon 5, o come Need for Speed Unbound, o se Mario Kart 8 è ancora tra i titoli più in voga, è grazie a loro. Vediamo i racing games più innovativi di sempre.
Pole Position del 1982
Iniziamo con Pole Position del 1982, un titolo firmato Namco e tra i primissimi giochi di corse mai realizzati. L’unico precedente, infatti, è Turbo del 1981 prodotto da Sega.
La differenza, però, è che Pole Position è stato il primo gioco a portare l’utente sull’asfalto, proponendo una grande fluidità e dinamicità di gioco e fu il primo titolo a richiedere di guidare su un vero circuito, chiamato Fuji Speedway.
Out Run del 1986
Sega però si è rifatta quattro anni dopo, grazie a Yu Suzuki che ha lanciato Out Run, con una grafica d’avanguardia curata da Sprite Scaler e un focus sulla bellezza della corsa in sé. Il titolo è ispirato a The Cannoball Run.
Si è distinto per l’ottima colonna sonora la cui estetica ispira ancora oggi, il sistema di difficoltà di nuova concezione e la ramificazione del gioco, che richiedeva più tempo e abilità per essere completato. Inoltre, è il titolo che per primo ha portato la Ferrari Testarossa sui videogiochi amplificandone la popolarità.
Test Drive del 1987 – l’antenato di Need for Speed
Nel 1987 Distinctive Software ha lanciato Test Drive, facendosi la prima software house a permettere di guidare auto realmente esistenti con tutte le specifiche originali del produttore, e con lo scopo di elogiare la bellezza del guidare.
Ambientato in montagna, è stato il primo titolo a coinvolgere gli inseguimenti con la polizia, anticipando di 7 anni The Need For Speed, il primo capitolo della lunghissima serie arrivata oggi ad Unbound. Infatti, pochi anni dopo l’uscita di Test Drive, Electronic Arts acquisì Distinctive Software potendo dare vita alla fortunata saga di corse clandestina.
Indianapolis 500: The Simulation del 1989
Se tutti i giochi citati erano già abbastanza realistici, è stato Indianapolis 500 a ridefinire il concetto di sim racing.
Papyrus Design Group, infatti, ricreò con tantissima attenzione ai dettagli quello che era conosciuto come il più grande show del motorsport, dalla griglia con 33 auto alla possibilità di modificare sospensioni, aerodinamica e carburante. Del resto, chi l’ha sviluppato è anche chi ha dato vita a un gioco come iRacing.
Super Mario Kart del 1992
Mario Kart è la saga di corse più venduta di tutti i tempi, o la seconda se si considera anche Grand Theft Auto, e l’ultimo capitolo, Mario Kart 8 ha totalizzato oltre 60 milioni di copie tra la prima versione per Wii U e l’edizione Deluxe per Nintendo Switch.
Il primo capitolo risale però nel 1992, quando uscì per il Super Nintendo Entertainment System. Ha rivoluzionato il settore portando i personaggi amati dei Super Mario su dei kart colorati e bizzarri, e con la possibilità di danneggiare gli altri. In molti hanno cercato di replicarne la formula, ma nessuno ha ottenuto il suo successo.
Gran Turismo del 1997
Ci sono auto che sono diventate iconiche solo grazie ai videogiochi come il primo Gran Turismo, esordio di una serie oggi giunta al settimo capitolo.
Gran Turismo è il simulatore di guida esclusivo di Play Station che ha appassionato una generazione di amanti delle auto da corsa, e questo anche per aver inserito auto che negli anni hanno smesso di essere prodotte.
Need for Speed Undergrund del 2003
In apparenza, non c’è nulla di strettamente rivoluzionario in Need for Speed Underground, il grande reboot della serie a tema corse su strada per il 2003. Ma ciò che ha rappresentato per la cultura automobilistica ad oggi è impareggiabile.
Arrivato nello stesso periodo in cui è esploso il fenomeno The Fast and The Furious, ha dato vita a una nuova espressione di entusiasmo e narrazione automobilistica, tanto che sono arrivate numerose imitazioni scadenti. Ma l’unico che contava era Underground, e se ai tempi non volevi essere escluso dovevi almeno averci fatto una partita, anche se di auto non ti importava molto.
Colin McRae Rally del 2004
Prima di Dirt Rally del 2015, a chiunque cercasse una simulazione di rally nuda e cruda, con tanto di “natura selvaggia” di matrice leopardiana, veniva detto di andare a cercare un PC, accendere Colin McRae Rally e goderselo.
Il successo è indubbio: siamo nel 2023 e ancora vende “copie” (o sarebbe meglio dire mod), visto che i fan più fedeli si rifiutano di giocare a qualsiasi altra cosa. Eppure, tantissimi altri videogiochi di rally sono stati prodotti negli anni, ma nessuno ha eguagliato le sfumature, il dettaglio, o le fasi ricche di ansia di Colin McRae Rally.
Forza Horizon 2 del 2014
Il primo Forza Horizon era una prova di cosa poteva essere unire un contesto open-world a un modelloi di guida semi-realistico. Non ha avuto molto successo, ma le cose sono cambiate a partire dal secondo capitolo, che tra l’altro è ambientato in Italia.
Forza Horizon 2 e i suoi successori hanno capito il potenziale che giochi come Test Drive Unlimited e Need For Speed World stavano fiutando: che i giochi di guida possono essere spazi inclusivi per ogni tipo di giocatore, dai cultori puri dell’automobile, a coloro più interessati alla storia, o a quelli che amano esplorare il mondo. Anche se questo mondo è virtuale
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