Come si gestisce lo stress derivante dalla situazione creata dalla crisi del coronavirus?
Se in passato avevamo parlato di stress alla guida, in questi giorni dove è obbligatorio stare a casa se non per provate necessità, è possibile che ci siano momenti nei quali lo stress generale è difficile da gestire.
Ecco allora alcuni consigli che arrivano dall’OMS:
- È normale sentirsi tristi, stressati, confusi, spaventati o arrabbiati. Parlare con persone di cui ti fidi può aiutare: contatta i tuoi amici e la tua famiglia.
- Mantieni uno stile di vita sano anche a casa: dieta corretta, numero adeguato di ore di sonno, esercizio fisico quotidiano e contatti sociali con i propri cari, anche via e-mail o telefono.
- Non utilizzare fumo, l’alcol o sostanze stupefacenti per affrontare le emozioni. Se ti senti sopraffatto, parla con un operatore sanitario o un consulente. È necessario avere un piano, sapere dove andare e come cercare aiuto per la tua salute fisica e mentale.
- Attento alle fake news. Raccogli le informazioni solo da fonti attendibili che ti aiuteranno a determinare con precisione il rischio, in modo da poter assumere precauzioni ragionevoli.
- Limita la preoccupazione e l’agitazione riducendo il tempo che tu e la tua famiglia trascorrete guardando o ascoltando i media o leggendo i post sui social network.
- Per gestire le tue emozioni durante questa emergenza, ricordati di come hai affrontato in passato le avversità della vita.
Questi consigli, come riportato dal sito Humanitas.it che raccoglie anche il commento del professor Giampaolo Perna, Responsabile del Centro per i disturbi d’ansia e di panico di Humanitas San Pio X
«È normale avere una sensazione di perplessità e di stranezza dovuta alla necessità di cambiare la propria routine, così come è normale vivere questo momento con incertezza. Darei rilievo al ruolo centrale dell’attività fisica e dell’allenamento come strumenti per aumentare l’efficienza fisica e il senso di benessere, entrambi necessari per sostenere un atteggiamento positivo in questo momento così complesso e difficile. Infine ricorderei a tutti che l’imperativo di proteggersi secondo le indicazioni delle autorità affonda le radici nel nostro spirito altruistico verso le persone a noi care, soprattutto quelle anziane e deboli».