Da Paese “frugale” e fustigatore dei PIGS, ad emergenza totale. La Germania si trova di fronte a una crisi strutturale senza precedenti. Secondo un rapporto della organizzazione europea Transport & Environment (T&E), oltre 16.000 ponti in tutto il Paese versano in condizioni critiche. Almeno 5.900 di questi richiederebbero una ricostruzione completa, mentre altri 10.000 necessitano interventi urgenti per evitare futuri collassi.
Ritardi, costi e conseguenze
Binsch mal wieder Brücke guggen
Der #TL einen schönen Feierabend gewünscht ️#dresden #carolabrücke pic.twitter.com/jVwAhypxi3— ufleku (@ufleku2) October 17, 2024
La denuncia arriva dopo episodi emblematici, come il crollo parziale della Carolabrücke a Dresda e la chiusura della Ringbahnbrücke sull’A100 a Berlino. T&E sottolinea come i ritardi nella manutenzione rendano le strutture più vulnerabili all’usura, aumentando esponenzialmente i costi futuri.
Secondo le stime dell’organizzazione, tra ponti statali, regionali e comunali, occorrerebbero fino a 100 miliardi di euro per interventi di ricostruzione e rafforzamento. L’attuale programma del ministero dei Trasporti tedesco, varato nel 2022, prevede il recupero di 4.000 ponti in dieci anni, ma si concentra solo sulle autostrade più trafficate.
Le zone più colpite
Germany Wala Malware kidhar gya??
Germany calling German Malware amid Bridge Collapse in Germany pic.twitter.com/pyxfwag6Uz
— Engineer Xplains (@engineer_inside) September 11, 2024
L’analisi pubblicata dalla Sueddeutsche Zeitung evidenzia differenze sul territorio tedesco: Berlino, Amburgo e Brema risultano tra le aree più critiche, con strutture sovraccariche rispetto alla progettazione originaria.
La Renania Settentrionale-Vestfalia (NRW) presenta un tasso di ponti da ricostruire doppio rispetto alla Baviera. In controtendenza, le infrastrutture dell’est tedesco, realizzate negli anni ’90 dopo la riunificazione, sono spesso già predisposte per carichi superiori.
La richiesta: priorità alla manutenzione
T&E chiede alla futura coalizione di governo un’inversione di tendenza: stop all’espansione della rete autostradale e priorità assoluta alla manutenzione delle infrastrutture esistenti. Inoltre, si sollecita un maggiore impegno finanziario da parte del governo federale e dei Länder per sostenere i Comuni nella messa in sicurezza della viabilità.
Come sottolinea Benedikt Heyl, portavoce di T&E Germania, l’attuale gestione ha costretto l’Autobahn GmbH a un vero e proprio sistema di triage, in cui si decide quali ponti intervenire per primi, con logiche di emergenza.
Un approccio definito “assurdo e insostenibile”, che rischia di compromettere seriamente la sicurezza stradale in uno dei Paesi a più alta densità di traffico in Europa.