Sappiamo di alcuni produttori, come Lucid e Ford, che perdono diverse migliaia di dollari per ogni veicolo elettrico. Anche General Motors, da qualche tempo molto impegnata nell’elettrificazione, al momento sta conoscendo difficoltà.
È lo stesso Paul Jacobson, principale dirigente finanziario dell’azienda, a riconoscere che l’attuale gamma di veicoli elettrici di tutti i marchi del gruppo sta operando in perdita, ma si dice ottimista e afferma che “la marea cambierà” entro la seconda metà del 2024, quando i veicoli a batterie dovrebbero generare profitti superiori ai costi di produzione.
Perché GM si dice ottimista
Jacobson ha parlato a una conferenza degli investitori di Barclays, dove ha approfondito la questione delineando prospettive per un “notevole miglioramento” dei margini delle auto elettriche nel 2024 rispetto all’anno scorso. Ciò sarebbe dovuto a un aumento del volume di produzione, a un’autonomia più interessante, e alla riduzione dei costi delle batterie.
Tutti questi fattori, secondo Jacobson, sono adatti a spingere il colosso statunitense in territorio di profitto variabile positivo, eccetto i costi fissi, entro l’ultima parte del 2024. Più in là nel futuro, GM punta ad aumentare i margini delle EV a una “cifra media” e stabile entro il 2025, beneficio che include i benefici dei crediti d’imposta federali dell’Inflation Reduction Act.
Una proiezione che supera la precedente previsione dell’azienda, e che si deve anche agli investimenti fatti negli impianti e nelle infrastrutture per le celle delle batterie, visti come “essenziali” per l’aumento della produzione, sforzi fondamentali per “il successo futuro di GM”. Jacobson non ha rivelato obiettivi di volume specifici nel 2024, ma secondo lui la produzione assisterà a un “significativo passo avanti” sul 2022. Il gruppo, in generale, mantiene il suo impegno ad avere una capacità produttiva di 1 milione di veicoli elettrici in Nord America entro la fine del 2025.
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