Dopo Tesla, anche Cruise, la società di sviluppo della guida autonoma di General Motors, finisce nel mirino delle indagini californiane. La NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration), ha infatti aperto un’indagine che coinvolge 242 robotaxi Chevrolet Bolt gestiti da Cruise a San Francisco.
NHTSA interviene in seguito a tre incidenti nei quali i veicoli Cruise hanno inchiodato mentre un’altra auto arrivava da dietro.
I problemi della guida autonoma
Per quanto Cruise ha dichiarato che collaborerà pienamente con NHTSA, è evidente che indagini del genere potrebbero rallentare i suoi obiettivi. GM ha infatti intenzione di espandere le sue operazioni nel 2023, e al contempo sta sviluppando Cruise Origin, il primo veicolo nativo autonomo del marchio.
NHTSA ha affermato di aver ricevuto tre segnalazioni su veicoli autonomi Cruise, i quali “hanno frenato bruscamente in risposta a un altro veicolo che si avvicinava rapidamente da dietro“, facendo in modo che la malcapitata auto tamponasse l’auto a guida autonoma.
Tra l’altro, queste tre collisioni hanno causato due feriti. A giugno 2022, un altro incidente aveva ferito due persone, spingendo Cruise a richiamare 80 auto per aggiornare il software.
Secondo NHTSA, questi veicoli possono frenare bruscamente o addirittura fermarsi in mezzo alla strada, diventando degli ostacoli imprevedibili. Per questo, l’organizzazione californiana ha iniziato a indagare sulla logica impiegata dal sistema informatico e dall’intelligenza artificiale per capire cosa ha portato a frenare bruscamente e, a seconda dei risultati, potrebbe spingere GM a richiamare i veicoli interrompendo lo sviluppo su strada che andava avanti dall’estate del 2021.
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