GAC si aggiunge a Chery, Geely, JAC e Changan nella Battery Swap Alliance di Nio, puntando su standard comuni per lo scambio batterie. Dalla UE nessun tipo di riposta o iniziativa battery swapping: perchè?
GAC si unisce agli altri giganti dell’auto cinese come Chery, Geely, JAC e Changan nella Battery Swap Alliance di Nio, consolidando così l’impegno verso la standardizzazione delle batterie intercambiabili. Questa alleanza, capitanata da Nio, punta a facilitare l’uso e lo scambio di batterie tra diversi veicoli, consolidando una tecnologia già avviata e sperimentata.
Riprendendo una collaborazione pregressa con Nio attraverso la joint venture Hycan, GAC entra nuovamente in partnership malgrado la precedente conclusione per motivi finanziari. GAC, tra i leader automobilistici in Cina e proprietario di marchi come Trumpchi, Aion, Hyper e Hycan, si distingue per la produzione di veicoli per grandi brand globali come Honda, Toyota e Mitsubishi. Nel 2023, GAC ha registrato vendite impressionanti con due milioni e mezzo di veicoli, di cui oltre mezzo milione tra elettrici e ibridi plug-in, guidati principalmente dal successo del marchio Aion.
La firma dell’accordo con Nio, avvenuta proprio oggi a Guangzhou, segna l’inizio di una collaborazione per la definizione di uno standard comune per le batterie intercambiabili e l’espansione del servizio di scambio. Questo accordo potenzia il ruolo di Aion nella diffusione di modelli adatti a questa tecnologia.
Nio, che ha dato il via all’alleanza a novembre con un accordo con Changan, ha poi incluso Geely a fine mese e successivamente JAC e Chery a gennaio 2024. Con il contributo di GAC, l’alleanza si arricchisce di un’ulteriore potenza produttiva, permettendo a Nio di focalizzarsi sull’espansione della rete di stazioni di scambio batterie, piuttosto che sulla sola produzione di auto.
Dalla UE, il colpevole silenzio che danneggia tutti
Ad oggi Nio opera già 2.413 stazioni di scambio batterie in Cina, rafforzando l’infrastruttura che risolverà i problemi di autonomia delle auto elettriche, senza dover installare miliardi di colonnine in tutta la Cina.
E’ tutto da notare il silenzio assoluto dell’Unione Europea nell’implementare una strategia per lo scambio batterie, a differenza di quanto stanno facendo i produttori automobilistici cinesi con iniziative come la Battery Swap Alliance. Una miopia costringe tutti a dover installare colonnine ovunque, quando bastava invece un minimo di programmazione e velocità di adattamento alle nuove tecnologie nel settore automobilistico.
La situazione attuale evidenzia una discrepanza tra l’agilità dei produttori cinesi, che stanno collaborando attivamente per stabilire standard comuni e infrastrutture supportate da alleanze strategiche, e l’approccio dell’UE, che appare più frammentato e meno coordinato. Questo ritardo potrebbe avere ripercussioni sulla competitività dei produttori europei di automobili elettriche, soprattutto in un’epoca in cui l’efficienza e la sostenibilità delle soluzioni di mobilità sono sempre più centrali.
La mancanza di un’iniziativa simile da parte dell’UE non può essere imputata alla complessità delle politiche regolatorie, quanto invece evidentemente alla diversità di interessi tra gli stati membri e sicuramente ad una sottovalutazione dell’importanza strategica delle tecnologie di batterie intercambiabili. Un ritardo che rappresenta un’opportunità mancata di guidare il settore verso una maggiore standardizzazione che beneficerebbe i consumatori, riducendo l’eterogeneità dei sistemi e facilitando processi più efficienti di ricarica.
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