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Fusione PSA FCA in pillole: quello che c’è da sapere

Tutto, ma tutto sulla fusione

Sono già stati versati fiumi di inchiostro sulla fusione PSA FCA, con tanto di analisi economiche e politiche. In questo articolo vogliamo riassumere quanto accaduto, per avere un’idea più chiara di quanto sta succedendo.

L’accordo PSA e FCA prevede una fusione paritetica (50/50) dei rispettivi business per creare il 4° costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi e il 3° in base al fatturato. Stiamo parlando di 8,7 milioni di veicoli all’anno, con ricavi congiunti di quasi 170 miliardi di euro. La previsione dice che le sinergie genereranno un flusso di cassa netto positivo già nel primo anno.

E i cinesi?

Se ne è parlato poco, ma ci sono anche loro. Dongfeng detiene una quota in PSA, che però è destinata a scendere. Si parla di  passare dal 12,23% al 9% grazie alla vendita di 30,7 milioni di azioni rispetto ai 904 milioni. Queste azioni saranno in pratica riassorbite e non verranno più immesse in circolazione. Significa che nel nuovo gruppo Dongfeng scenderà al 4,5%, ma allo stesso tempi potrà vendere la propria quota dopo la fusione.

Gli uomini al comando, il CDA

John Elkann siederà alla presidenza del gruppo mentre Carlos Tavares sarà l’amministratore delegato con un mandato iniziale di cinque anni. Non è invece ancora chiaro quale sarà il ruolo di Manley, attuale CEO di FCA. Cinque membri del consiglio di amministrazione saranno nominati da FCA e cinque da PSA. Da notare come  due membri saranno presenti nel consiglio in rappresentanza dei lavoratori di FCA e di PSA. Sede in Olanda anche perchè grazie alla legislazione è possibile dare dopo tre anni la possibilità agli azionisti stabili di maturare il diritto a un voto doppio in assemblea. Allo stesso tempo, da statuto, nessuno può avere più del 30% dei diritti di voto.

Dividendo per tutti

Prima della fusione, Fca distribuirà ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro. PSA distribuirà ai propri azionisti la quota del 46% detenuta in Faurecia. Ciascuna società intende distribuire un dividendo ordinario di 1,1 miliardi di euro nel 2020 relativo all’esercizio 2019, soggetto all’approvazione dei rispettivi consigli di amministrazione e azionisti.

Nessun taglio agli stabilimenti, si alle sinergie

A proposito delle due nomine in rappresentanza dei lavoratori, c’è da dire che attualmente le sinergie non prevedono alcuna chiusura di stabilimenti in conseguenza della fusione. Anzi, la previsione è che le sinergie genereranno un flusso di cassa netto positivo già dal primo anno mentre l’80% circa delle sinergie sarà raggiunto entro il quarto anno.

Dalle sinergie, i risparmi

Sono previsti risparmi associati alle tecnologie, ai prodotti e alle piattaforme, che rappresenteranno il 40% circa dei 3,7 miliardi di euro di sinergie annuali a regime. Grazie alle economie di scala del nuovo gruppo, i risparmi relativi agli acquisti consisteranno di un 40% di tali sinergie. Il restante 20% di risparmi verrà effettuato grazie alle sinergie di marketing, IT, spese generali, ma anche amministrazione e logistica.

Due piattaforme per 2/3 della produzione

Verranno usate una piattaforma per i veicoli di piccole dimensioni e una per i veicoli compatti o di taglia media, per circa due terzi degli 8,7 milioni di veicoli. Si tratta di circa sei milioni di automobili, il resto saranno invece prodotte con le altre 4 piattaforme usate per produrre le auto dei 14 marchi posseduti.

Obiettivo: il mondo

Il gruppo nato dalla fusione tra PSA e FCA è già competitivo in Nord America ed in America Latina, ma anche in Europa ed in Asia. Sarà soprattutto l’Asia con Cina ed India il terreno sul quale il gruppo si giocherà buona parte del proprio futuro.

PSA FCA: quale sarà il nome?

Non ci sono ancora indiscrezioni se verrà coniato un nuovo nome oppure verranno semplicemente associati gli acronimi PSA e FCA.

Ricordiamo allora che il Gruppo PSA prende nome dalla fusione del 1976 Peugeot SA con Citroën SA, ovvero come Peugeot Société Anonyme. Venne poi modificato in  in seguito modificato in PSA Peugeot Citroën e infine nell’attuale Gruppo PSA.

Per quanto riguarda FCA, si tratta della denominazione Fiat Chrysler Automobiles, nata nel 2014 con il completamento dell’acquisizione da parte Fiat S.p.A., della totalità del pacchetto azionario di Chrysler Group,  ora FCA US LLC.

A sua volta Fiat S.p.A., ora FCA Italy, faceva parte del gruppo Fiat Group Automobiles (FGA), nata il 1º febbraio 2007 sostituendo di fatto il nome Fiat Auto per progettare, produrre e vendere vetture coi marchi FIAT, Alfa Romeo, Lancia, Fiat Professional e Abarth.

 

 

 

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