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Furti d’auto in Italia 2023: ad essere presi di mira sono i SUV

Nel 2023, i furti di auto in Italia aumentano del 5%, i SUV rappresentano oltre il 50% del totale. L’analisi dettagliata ed i  trend del fenomeno.Il settore dei furti di veicoli non mostra segni di rallentamento, evidenziando un incremento del […]

Nel 2023, i furti di auto in Italia aumentano del 5%, i SUV rappresentano oltre il 50% del totale. L’analisi dettagliata ed i  trend del fenomeno.

Il settore dei furti di veicoli non mostra segni di rallentamento, evidenziando un incremento del 5% nel 2023 rispetto all’anno precedente. I SUV sono stati particolarmente bersagliati, con un aumento significativo dei furti che ha portato la loro incidenza a oltre il 50% del totale dei veicoli rubati. L’analisi condotta dall’osservatorio “Stolen Vehicle Recovery 2024” di LoJack, parte del gruppo CalAmp, evidenzia una concentrazione del fenomeno in Campania, Lazio, Puglia e Lombardia, che insieme rappresentano il 90% dei furti a livello nazionale.

I dati tratti da oltre 550.000 dispositivi installati sui veicoli in Italia rivelano un trend allarmante: i SUV ora rappresentano il 53% del totale dei furti, rispetto al 33% di soli quattro anni fa. Questi veicoli, una volta sottratti, sono spesso rivenduti sul territorio nazionale o trasportati in Paesi dell’Est Europa.

La geografia del crimine mostra una forte polarizzazione, con quattro regioni che registrano il 90% dei furti. In particolare, in Campania si verifica quasi un terzo dei furti, seguita da Lazio, Puglia e Lombardia. Questa situazione ha portato a un notevole aumento dei costi assicurativi nelle aree più colpite.

I modelli di auto più soggetti a furto includono la FIAT Panda, la FIAT 500, la Citroen C3, la Lancia Ypsilon e la Smart FORTWO, mentre tra i SUV i più colpiti sono il Toyota RAV4, il Toyota C-HR, la FIAT 500X, la Jeep Renegade e la Peugeot 3008.

La tecnologia gioca un ruolo cruciale nei furti, con l’uso di strumenti hi-tech come la clonazione delle chiavi, permettendo ai ladri di portare via i veicoli in pochi secondi. Il 2024 potrebbe vedere un’ulteriore recrudescenza del fenomeno, aggravato dai ritardi nelle consegne di componenti auto dovuti a difficoltà di trasporto, un effetto collaterale della crisi generata dalla guerra in Ucraina.

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