Dal 1° maggio 2025, in Francia le auto elettriche non beneficeranno più dell’esenzione dalle tasse di immatricolazione, misura introdotta nel 2020 per incentivare la mobilità a zero emissioni. Lo stabilisce la legge di bilancio per il 2025, lasciando però ai singoli enti locali la possibilità di decidere se mantenere o meno il beneficio.
Alcune regioni, come l’Hauts-de-France, hanno già annunciato che continueranno a garantire l’esenzione. Ma nella maggior parte dei casi, per chi acquisterà un’auto elettrica, l’imposta potrà arrivare fino a 750 euro, equiparando di fatto la tassazione a quella delle vetture con motore tradizionale.
Rincari legati ai cavalli fiscali
Il sistema fiscale francese calcola parte delle tasse di immatricolazione in base ai cavalli fiscali, come accade anche in Italia. Questo penalizza le auto elettriche, spesso dotate di motori più potenti rispetto ai modelli a combustione interna.
Per esempio, una Renault Twingo E-Tech finisce nel terzo scaglione di potenza, comportando un costo d’immatricolazione di 180 euro in Bretagna o 129 euro in Corsica. Un onere che si applica sia alla prima immatricolazione sia al passaggio di proprietà.
La nuova situazione fiscale è il riflesso delle difficoltà dei conti pubblici francesi, aggravate dall’apertura di una procedura di infrazione da parte di Bruxelles per deficit e debito eccessivi.
Un vero e proprio autogol
Con la fine dell’esenzione fiscale, il costo d’ingresso nel mondo della mobilità elettrica in Francia rischia di aumentare sensibilmente, proprio mentre il governo cerca di spingere sull’elettrificazione per rispettare gli obiettivi climatici europei.
Questa decisione potrebbe influire negativamente sulle vendite di auto elettriche, rallentando una crescita che finora aveva beneficiato di importanti incentivi. Molto dipenderà dalle scelte delle singole regioni: se molte dovessero decidere di mantenere l’esenzione, l’impatto potrebbe essere parzialmente attenuato.