Il Wall Street Journal ha di recente pubblicato un rapporto secondo cui Ford avrebbe messo in vendita il suo impianto produttivo in Germania, e che il cliente sia niente meno che BYD, il principale costruttore cinese di veicoli elettrici.
La fabbrica che il colosso asiatico andrebbe ad acquisire sarebbe quella di Saarlouis, dove oggi viene prodotta la Focus la quale però, proprio come la Fiesta, non verrà rinnovata. Per entrambe le aziende sarebbe una svolta: per Ford sarebbe un coronamento della sua strategia, per BYD la conferma della sua espansione europea.
Perché Ford vende a BYD?
Il motivo per cui Ford ha deciso di vendere la fabbrica si deve al passaggio alla sola produzione di auto elettriche, che sarà completato nelle intenzioni entro il 2030. Ciò significa ridurre progressivamente la produzione dei modelli endotermici, come appunto la Focus, per concentrarsi sui nuovi veicoli a batteria e dismettere impianti produttivi in surplus giudicati non adatti o troppo costosi per la conversione.
Costi di cui però sembra che BYD voglia volentieri farsi carico. Del resto il suo nome è l’acronimo di “Build Your Dreams“, e il sogno del gigante cinese è quello di espandersi in Europa. La transizione dell’azienda di Shenzhen è del resto già completata: nel 2022, BYD ha realizzato il suo ultimo modello con motore unicamente endotermico, e da quest’anno si concentrerà solo su auto elettriche e ibride plug-in.
Inoltre, pur avendo la maggior parte delle vendite concentrate in Cina, dei sempre più numerosi player mandarini è quello più aggressivo. Nel 2020 ha iniziato a vendere in Norvegia, e negli anni successivi è approdata con le auto nei Paesi Bassi, in Danimarca, Svezia e Germania, mentre entro la fine del 2024 sarà operativa anche in Italia. Questo per quanto riguarda le auto, mentre con i bus è attiva da più di vent’anni, tanto che la sua sede europea esiste dal 2001 e si trova in Olanda.
La crescente presenza europea, e l’obiettivo dell’Europa stessa di vendere solo elettriche a batteria o idrogeno dal 2035, favoriscono il suo obiettivo di diventare leader globale di questi veicoli. Diverso è il caso statunitense, più conservativo, anche se comunque la transizione elettrica che molti stati federati hanno copiato all’Europa potrebbe giovarle.
Trattative già in atto
Tornando alla fabbrica di Ford, sembra che le intenzioni ci siano. Sempre il Wall Street Journal nel suo rapporto riferisce che alcuni dirigenti di Ford Europa, che ha appunto sede in Germania, dovrebbero recarsi in Cina tra gli ultimi giorni di gennaio e i primi di febbraio 2023 per discutere la potenziale vendita dello stabilimento di Saarlouis.
Comunque, i colloqui sono ancora alle fase iniziali, e non è detto che l’accordo si concluda. Oltre a BYD sembrano esserci altri 15 aziende interessanti, ma il WSJ non ne fa menzione.
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