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Il fondo petrolifero norvegese voterà contro la risoluzione sul clima di BP

Il Fondo Petrolifero Norvegese voterà contro una risoluzione sul clima presentata all'assemblea generale di BP.

La favola secondo la quale la Norvegia sia un Paese attento all’ambiente l’avevamo sburgiardata anni fa, quando eravamo andati a verificare come fosse la vendita di petrolio a sostenere gli incentivi alle auto elettriche. Fatto confermato quando i norvegesi avevano fatto una bellissima opera di greenwashing sulle centrali eoliche in mare, salvo poi scoprire che servivano esclusivamente alle piattaforme di estrazione di petrolio e gas.

Oggi arriva un’altra notizia, che dimostra che quando c’è di mezzo il vil denaro, non c’è ambiente che tenga. Si, perchè proprio il Fondo petrolifero della Norvegia, come riportato da Reuters, voterà contro una risoluzione sul clima all’assemblea generale di BP, ex British Petroleum.

Norvegia Piattaforma Gas

La decisione del Fondo della Norvegia di votare contro la risoluzione sul clima presentata all’assemblea generale di BP è stata molto discussa nell’ambiente dei sostenitori della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. La risoluzione chiedeva a BP di ridurre le emissioni di gas serra in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, e di fornire una relazione sulla propria attività e sui propri investimenti in rinnovabili. La decisione del Fondo norvegese di votare contro questa risoluzione ha sorpreso molti, ma pare che il contenuto della risoluzione non fosse in linea con i propri obiettivi di investimento a lungo termine.

Il fondo esperto in greenwashing

Tesla Norvegia

Il Fondo petrolifero della Norvegia è stato creato nel 1990 per gestire i profitti derivanti dall’estrazione di petrolio e gas nel paese. Il suo obiettivo principale è di investire capitali in modo tale da garantire una gestione sostenibile e a lungo termine del patrimonio del Paese. Va detto che in passato, effettivamente il Fondo ha venduto le propri azioni di aziende che non rispettavano i suoi criteri etici e ambientali.

Ma quando ha annunciato l’addio agli investimenti sul petrolio, era vero si, ma solo per metà. Il taglio era destinato unicamente ad aziende dedite esclusivamente all’esplorazione e produzione di idrocarburi, salvando gli investimenti in giganti del settore petrolifero come Shell, Exxon Mobil, Total e, appunto, BP, che diversificano la loro attività puntando anche su rinnovabili e idrogeno. Se non è greenwashing questo…

Pragmatismo nordico

Norvegia Turbine Eoliche

La decisione del Fondo ha suscitato molte critiche, soprattutto da parte degli ambientalisti, che hanno accusato ii vertici di non fare abbastanza per la lotta contro i cambiamenti climatici. Ma come abbiamo detto i soldi son soldi, e di certo la notizia delle perdite di ben 163 miliardi di dollari dello scorso anno, non deve essere stata presa molto bene dai norvegesi. Una cifra enorme considerando che il fondo norvegese, a sua volta fondato sui proventi del petrolio e del gas, possedeva il 2,73% delle azioni di BP per un valore di circa 2,8 miliardi di dollari alla fine del 2022.

Quindi? Molto realisticamente il fondo ha il compito di gestire il patrimonio derivante dagli introiti del Paese scandinavo, e con tutta probabilità la sua decisione è stata basata sugli obiettivi di investimento.

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