Quasi a sorpresa è stato annunciato “Ferrari“, il film biografico su Enzo Ferrari e sulla storia del prestigioso marchio automobilistico italiano che porta il suo nome. Dovrebbe uscire il prossimo anno o al massimo nel 2024, e la sua produzione vede solo nomi d’eccezione: Adam Driver a interpretare il genio emiliano dopo una scelta iniziale ricaduta su Hugh Jackman, Penelope Cruz nei panni della moglie Laura, e alla regia Michael Mann, nome per niente sconosciuto che ha diretto, tra le altre cose, “Ford v Ferrari”(in Italia come “Le Mans 66”) e Miami Vice. Anche la sceneggiatura porta una firma di tutto rispetto, quella di Troy Kennedy Martin che ha scritto anche The Italian Job.
Di solito i film che narrano i fatti del mondo automobilistico non escono a troppa vicinanza tra loro, ma recentemente pellicole del calibro di “Rush” e del già citato “Ford vs Ferrari” hanno ribaltato la situazione, dimostrando di attirare l’attenzione non solo degli appassionati, ma anche di un pubblico “esterno” all’automotive.
Come sarà il film su Enzo Ferrari?
Il film seguirà la storia del fondatore dell’azienda italiana più famosa al mondo a partire dall’estate del 1957. Siamo in un periodo non solo in cui Ferrari esiste già da 10 anni, ma è anche il periodo che anticipa un’incombente bancarotta, il matrimonio infelice con Laura Garello e le conseguenze della morte del figlio Dino, deceduto per distrofia muscolare a soli 24 anni. L’altro focus della biopic sarà la decisione, sempre nel ’57, di partecipare alla Mille Miglia.
Come detto, Enzo Ferrari sarà interpretato da Adam Driver, che ha dato una grande prova di sé nella saga di Star Wars, in “Storia di un matrimonio“, “BlaKkKlansman” e nel terribile “House of Gucci” uscito a fine 2021. Driver, 38enne, interpreterà un uomo, Enzo Ferrari, che nel 1957 aveva già 59 anni. Dato che agli americani piace molto il gioco del Tale e Quale Show, è altamente probabile che Driver sarà imbottito di silicone per assomigliare quanto più possibile all’imprenditore italiano, come hanno fatto col suo collega Jared Leto, interprete di Paolo Gucci in House of Gucci.
Penelope Cruz sarà invece la moglie Laura, mentre Shailene Woodley (“Divergent”, “The Amazing Spider-Man 2″) sarà l’amante Lina Lardy. Sarà presente anche il figlio inizialmente illegittimo di Enzo, Piero, che gioca un ruolo fondamentale. La produzione della pellicola, basata sul libro “Ferrari – The Man, The Cars, The Races, The Machine” del giornalista automobilistico Brock Yates, inizierà a maggio 2022, e le riprese si svolgeranno in Italia, a Modena e nel resto dell’Emilia Romagna.
Come House Of Gucci?
Avrete sicuramente notato che in una pellicola ambientata in Italia, che racconta una storia italiana, e con solo persone realmente esistite italiane, non è presente nemmeno un attore del cast principale proveniente dal Bel Paese, nonostante i talenti che pure non ci mancano. Un problema analogo ad House Of Gucci, altra storia imprenditoriale italiana dove l’unica attrice spacciata per italiana (ma che non lo è!) è Lady Gaga. Penso comunque che sia impossibile fare peggio della pellicola diretta da Ridley Scott, che ha pensato bene di far passare per ambientate a Milano scene girate a Coppedè, uno dei quartieri più celebri di Roma.
Per qualsiasi altra nazione, l’opinione pubblica globale avrebbe già gridato all’appropriazione culturale, ma per chissà quali motivi quando lo fanno col nostro Paese va tutto bene. Non fraintendetemi, gli attori selezionati sono tutti ottimi professionisti, e lo stesso regista ha dimostrato di saper valorizzare l’italianità e l’eccellenza del marchio nel suo precedente lavoro: in “Ford v Ferrari“, infatti, Enzo ne esce molto bene, e anzi si prende gioco di Henry Ford II nel suo assurdo tentativo di comprare l’azienda italiana. Ma come ultimamente prendono attori asiatici per impersonare personaggi asiatici (cinesi se cinesi, e via dicendo), non sarebbe male se facessero la stessa cosa quando decidono di prendere una storia italiana.
Speriamo solo che non ripetano quel disastro che è House Of Gucci: in quel caso, addirittura gli attori per tutta la pellicola recitano con un finto accento italiano, inspiegabile dato che la finzione scenica prevede che loro siano madrelingua del posto dove vivono, quindi dovrebbero parlare in inglese fluente. Questo difetto è talmente grande che diventa uno dei pochissimi film che rende molto di più se guardato doppiato in italiano!
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