Chi si ricorda della storia della Fiat Panda Elettra del 1990 e Fiat Panda Aria? Si, perchè se oggi si parla di elettrificazione e di elettrico, è giusto dire che 30 anni fa la casa automobilista torinese aveva anticipato i tempi.
Fiat Panda Elettra del 1990 era un’auto innovativa in tutti i sensi
Come dimenticare la piccantissima Fiat Panda 100HP del 2007 o la splendida Fiat Panda Jolly, pensata per essere l’erede della Fiat 500 Spiaggina, in quanto azzurra, con cerchi vintage e sedili in pelle, ma soprattutto completamente priva di tetto?
La Panda, per via del suo successo, è sempre stata un’auto da sperimentare per Fiat. E così, nel 1990, l’azienda torinese si guadagna il titolo di primo grande produttore a presentare una vettura completamente elettrica: è la Fiat Panda Elettra.
Un esperimento voluto per concretizzare l’impegno dell’azienda nella sua lotta a tutela dell’ambiente, poi spostato a lungo sul fronte metano e GPL, e che ricade sulla Panda proprio perché già a 10 anni dalla prima commercializzazione era l’auto più amata dagli italiani.
La Fiat Panda Elettra aveva un motore elettrico da 9,2 kW anteriore, alimentato da 12 batterie al piombo da 6V che garantiva una velocità massima di 70 km/h e un’autonomia di 100 km. Era anche la prima (e unica) Panda con cambio “automatico”… nel senso che era priva di cambio.
Queste caratteristiche, che oggi accomunerebbero la Fiat Panda Elettra alla Citroën AMI, la rendevano una vettura a solo uso cittadino, come del resto suggerivano anche le dimensioni. La ricarica, comunque, si completava in 8 ore ed era ovviamente attuabile con una normale presa domestica.
Realizzata i collaborazione con l’azienda austriaca Steyr-Puch, la Fiat Panda Elettra si basava sulla Panda CL, a cui era stato tolto il motore 750 Fire a Benzina, e a cui era stato rinforzato il sistema dei freni. Aveva anche sospensioni più morbide e pneumatici maggiorati.
Molto curato il design, che all’esterno vedeva l’eliminazione della griglia frontale a favore di un pannello in tinta carrozzeria, come oggi succede per esempio alla Volvo XC40 Recharge, sempre contenente il logo Fiat.
Curatissimi gli interni, con un rivestimento a listelli di legno verticali per tutta la plancia e sui pannelli porta. Era un’auto solamente a due posti, in quanto per far spazio alle batterie venne eliminato il divanetto posteriore.
Nel 1992 nacque la Fiat Panda Elettra 2, che apportava miglioramenti non indifferenti: infatti, il motore salì a 17,7 kW mentre le batterie ora erano al Nickel-cadmio e non al piombo. La Fiat Panda Elettra rimarrà in produzione fino al 1998.
Da Fiat Panda Elettra a Fiat Panda Aria
17 anni dopo la presentazione della Fiat Panda Elettra, nel 2007, anche la seconda e ancor più fortunata generazione della Panda vede una sperimentazione ecologica diversa dal metano e dal GPL, anche se questa volta destinata a rimanere solamente un concept.
Si tratta della Fiat Panda Aria, una versione della Panda esteticamente uguale, cambiano i cerchi e i colori, ma tecnologicamente all’avanguardia, e completamente eco-sostenibile.
Diversamente dalla Fiat Panda Elettra, la Panda Aria del 2007 proponeva un motore 2 cilindri a doppia alimentazione: benzina con miscela al 70% metano e 30% idrogeno. Si tratta, quindi, della prima Fiat a propulsione a idrogeno, e una delle prime auto in generale a idrogeno.
L’auto garantiva una potenza di 80CV, mentre non ci sono dati sulla velocità massima, anche se già nel 2007 l’auto eran grado di rispettare le normative non solo Euro 5, che era ancora una rarità, ma addirittura Euro 6.
Nata in un anno che ha visto un completo rifacimento e ampliamento della gamma, fu presentata anche la 100 HP, oltre alle Panda Panda a metano e GPL, aveva un motore da 0,9 litri le cui emissioni di CO2 erano di appena 69g/km. L’auto aveva inoltre lo Start&Stop e un cambio manuale automatizzato.
Anche la carrozzeria era completamente ecosostenibile: infatti era formata di pannelli di ecoresina semitrasparente, mentre gli interni erano in materiali naturali e biodegradabili come il lino, il cotone, la fibra di cocco e alcune resine ecologiche.
Persino i pneumatici erano diversi, realizzati con tessuti AOF (Aromatic Oil Free) pensati per ridurre la resistenza al rotolamento garantendo performance e sicurezza in tutte le condizioni.
La Fiat Panda Aria aveva anche un microclimatizzatore a basso consumo, e il sistema telematico Blue&Me evoluto: si potevano infatti registrare su una chiave USB i consumi e le emissioni di tutti i viaggi, e poi analizzare al computer lo stile di guida del conducente, ricevendo consigli per una guida più ecologica.
Con Fiat Panda Elettra e Panda Aria, l’azienda torinese aveva dimostrato di avere tanta inventiva, creatività e voglia di cambiamento.