La Ferrari Enzo è una delle vetture del cavallino rampante più iconiche della sua storia, indubbiamente la più celebre, finora, del XXI secolo. Prodotta dal 2002 al 2004 in circa 400 esemplari, questa supercar iconica è stata prodotta in occasione dei 55 anni di Ferrari, e prende il nome dal fondatore dell’azienda, appunto Enzo Ferrari, e già pochissimi anni dopo la fine della sua produzione era già considerata un’icona, un’auto che ha fatto la storia del celebre marchio italiano.
Ferrari Enzo: una storia di successi
La Ferrari Enzo nasce per sostituire un’altra icona dell’azienda modenese, la Ferrari F50, la cui produzione cessò nel 1998. I fan del cavallino, un’azienda che non ha mai smesso di esercitare fascino specialmente oltreoceano, erano quindi desiderosi di una nuova vettura “esotica” made in Maranello. Ecco che nel 2001 Luca Cordero di Montezemolo presenta la nuova vettura, nata non solo per onorare lo storico fondatore – gli altri modelli avevano celebrato Maranello e Modena, due luoghi simbolici per Ferrari – ma anche per celebrare un periodo particolarmente florido nel mondo delle corse di Formula 1: la scuderia Ferrari aveva infatti vinto il campionato costruttori nel 1999 e nel 2000, e il campionato piloti nel 2000, con un Michael Schumacher solo all’inizio del suo dominio nel mondo delle corse.
Ma il legame della Ferrari Enzo con il mondo F1 si vede anche nei materiali: aveva una vasca telaio in fibra di carbonio dal peso di appena 200 libbre, con sopra montati dei telai in alluminio che dovevano ospitare la carrozzeria disegnata da Pininfarina, portata a livelli di perfezione nella celebre Galleria del Vento e alleggerita anche in questo caso con un intreccio di Kevlar e Fibra di carbonio. A questo design aerodinamico, pieno di nervature ma nello stesso tempo molto elegante, con il cofano allungato a simulare proprio la punta di un prototipo da pista, si uniscono dei cerchi in lega da 19 pollici e le sempre appariscenti portiere con apertura a forbice. Un’auto che quando fu presentata risultò fin da subito tecnologica e all’avanguardia.
Tornando a parlare del design della vettura, il frontale si distingue, oltre al già citato cofano allungato nella parte centrale proprio per richiamare il design delle vetture F1, anche per dei fari molto piccoli anch’essi allungati, semplici nella linea e nel disegno ma in grado comunque di rimanere impressi e di ben inserirsi nella linea generale, contribuendo tra l’altro ad aumentare la percezione di lunghezza del cofano, già comunque molto importante.
Di profilo la vettura risulta molto rigida, con linee particolarmente tese e un bel gioco luci-ombre dato dalle varie nervature e fessure, che risalta l’avanguardia stilistica della Ferrari Enzo che rompe sia con il passato (la F50 aveva linee più morbide tipicamente anni 90) sia con la contemporaneità, visto che i primi anni 2000 presentano linee certo più rigide delle precedenti ma ancora piuttosto tenui.
Il posteriore è invece la parte più “Ferrari” di tutte, nel senso che rimane più in linea con la tradizione, e non troppo distante dal modello che è andato a sostituire. I fari sono molto piccoli e tondi, sdoppiati in due e separati da una mascherina nera che ingloba il cavallo rampante. Il retro non ha altri elementi, in quanto è molto piccolo e schiacciato, e forse meno vistoso e appariscente del resto (pur rimanendo piacevole alla vista). Anche gli interni sono legati al mondo F1: la plancia è molto semplice, nera, e da risalto ai bellissimi sedili in pelle rosso acceso.
Ferrari Enzo: potentissima ad Amelia Island
La Ferrari Enzo non ha mai diminuito il suo valore, anzi. Oggi, nell’asta di Amelia Island organizzata dalla celebre casa d’aste Sotheby’s che si terrà il 6 e il 7 marzo 2020, parte da una base d’asta tra i 2 milioni e 750.000 e i 3 milioni dollari, un valore davvero altissimo che tocca solo poche hyper car di grande lustro. Il modello in questione ha il caratteristico e “artigianale” motore Tipo F140B V12 a 65 gradi, creato da un V8 a 90 gradi esteso da 2 cilindri su ogni lato (divenne il motore più grande mai realizzato a Maranello). Un motore anch’esso d’avanguardia, con componenti da competizione: le pareti dei cilindri avevano un rivestimento in Nikasil, c’erano poi le bielle in titanio e via dicendo. In tutto, la Ferrari Enzo sviluppava ben 651 cavalli e oltre 500 N/m di coppia, che sono numeri da record anche nel 2020, e le permettevano un’accelerazione 0-100 in soli 3 secondi.
Il modello dell’asta di Amelia Island ha il numero di telaio 132654 e una tinta in Rosso Corsa, e fu acquistato a Spring Valley, nello stato di New York.