Fino a poco tempo fa, guidare un prototipo monoposto in pista era cosa riservata unicamente ai piloti di Formula 1, un privilegio per pochi. Ma dal 2013, l’azienda automobilistica più famosa al mondo ha lanciato Ferrari Endless Emotions, con il programma F1 Clients che ha permesso a qualunque appassionato volesse (e potesse) di poter provare l’ebbrezza di essere un vero pilota di formula 1, avendo a disposizione per il suo prototipo lo stesso staff che ha preparato alle gare leggende come Schumacher, Alesi e Prost.
Ferrari Endless Emotions: diventare un vero pilota.
Un programma, quindi, per vestire i panni di un vero pilota della scuderia Ferrari Formula 1. Tra l’altro, c’è possibilità di scegliere tra una gamma piuttosto ampia di prototipi Ferrari F1, con anche modelli che risalgono agli anni Settanta, e soprattutto gli iconici prototipi guidati da Niki Lauda, una vera e propria leggenda delle corse di formula 1. I modelli arrivano fino al 2013, ovvero fino all’anno prima dell’arrivo dei prototipi a propulsione ibrida, che la casa di Maranello considera troppo complicati e pericolosi per essere gestiti da persone non professionisti.
Ferrari Endless Emotions vede l’organizzazione per i partecipanti al programma di circa una dozzina di eventi all’anno, con la possibilità di guidare i prototipi presi all’asta nei circuiti degli Stati Uniti (nello specifico, Austin e Laguna Seca), del Giappone, fino alle più famose piste europee quali Estoril o Spa. Ovviamente, sono presenti anche circuiti italiani.
Non si tratta, comunque, di gare, ma manifestazioni durante le quali i piloti-clienti hanno la possibilità di girare su dei circuiti veri, con le loro monoposto preparate appositamente per l’occasione da una scuderia vera in tutto e per tutto, che comprende: tecnici specializzati dei motori, meccanici, cambiaruota, e una cinquantina di persone specializzate nella cura delle monoposto più iconiche di Ferrari, molti dei quali provengono direttamente dalla sede centrale di Maranello.
Ferrari Endless Emotions: i prototipi all’asta
Dal momento che Ferrari non costruisce prototipi pensati per la vendita, i clienti devono aggiudicarsele nientemeno che all’asta di RM Sotheby’s, la stessa che abbiamo visto vendere iconici modelli Gran Turismo di Ferrari e Lamborghini. Tutte le vetture messe all’asta hanno una più o meno gloriosa storia di corse sportive, e finiscono nelle mani di una Gestione Sportiva che le mette in vendita al termine del loro ciclo di vita agonistico.
Proprio per questo, non si può stabilire un valore standard per i prototipi messi all’asta da Ferrari Endless Emotions. Si sa, comunque, che il valore più alto mai raggiunto si è visto per la Ferrari F2001 che ha vinto i mondiali alla guida di Michalel Schumacher, e che è stata venduta a Manhattan alla modica cifra di 7,5 milioni di dollari.
Ferrari Endless Emotions: come si guida un prototipo?
Una volta che il cliente si è aggiudicato l’auto all’asta, deve mettersi alla guida. In Ferrari, comunque, spiegano che guidare un prototipo di Formula 1 è molto più semplice di quanto si creda: dopo che si è capito il meccanismo, la guida non è complicata. La vera difficoltà sta nello spingere l’auto al limite della velocità: è battere i record e spingere il veicolo al massimo ciò che distingue un pilota esperto da uno occasionale. Non bisogna andare nemmeno troppo piano, per non raffreddare le gomme e quindi per evitare che l’auto scivoli via.
È curioso, però, che molti dei partecipanti siano degli ex piloti, come lo svedese Alexander West che si è aggiudicato la F2008 di Felipe Massa; tra i non piloti, invece, uno dei partecipanti è Peter Mann, che ha acquistato la F2008 di Raikkonen.