Pare proprio che aprire una Gigafactory in Germania sia stata proprio una pessima scelta per Elon Musk, al quale non gliene va bene una da quando ha scelto i tedeschi. Prima la questione stipendi bassi, poi la lotta sindacale, adesso ci si è messo di mezzo anche un incendio.
Oltre ad una parte andata completamente a fuoco, c’è la minaccia di alcuni residenti della zona che hanno chiesto l’interruzione delle attività della fabbrica. L’incendio, che fortunatamente non ha provocato feriti, consisteva in 800 metri cubi di carta, cartone e legno. Sebbene sia stato spento con successo, ci sono voluti 50 vigili del fuoco per riportarlo sotto controllo e fornisce ulteriori motivazioni a coloro che si oppongono all’impianto. Si tratta comunque un’altra magagna per il primo stabilimento europeo dell’azienda, che è stato irto di controversie e ostacoli.
Se da un lato l’impianto di Gruenhide in Germania aggiunge una capacità produttiva necessaria per soddisfare l’aumento della domanda, dall’altro l’entrata in funzione dell’impianto tedesco ha creato così tanti ostacoli che sembra che Tesla non prenderà affatto in considerazione la Germania per i futuri nuovi impianti.
Come riportato da Bloomberg, Tesla ha recentemente delineato i criteri che determineranno la scelta della sede del suo prossimo impianto, e uno dei punti chiave è stato “Meno burocrazia possibile”, che può essere interpretato come un riferimento alle norme estremamente severe della Germania e al loro impatto sull’avvio dell’impianto di Gruenhide.
Dopo l’annuncio dell’impianto nel 2019, la struttura ha subito mesi di ritardi a causa di cause legali da parte di gruppi ambientalisti riguardanti l’uso eccessivo di acqua e le minacce alla fauna locale. Tesla ha poi incontrato una serie problemi con i piani di espansione dell’impianto per aggiungere più spazio per il magazzino dei pezzi di ricambio e uno scalo merci, con le autorità locali che hanno rinviato indefinitamente il voto su questo progetto.
Alla fine dello scorso anno, Tesla ha scelto di rinunciare a 1,14 miliardi di euro di aiuti statali optando per la produzione di un nuovo tipo di celle per batterie nello stabilimento texano piuttosto che in Germania, cosa che secondo alcuni analisti indica l’insoddisfazione per la burocrazia tedesca. All’inizio del mese, inoltre, il Wall Street Journal ha riportato che l’azienda stava mettendo in pausa i piani per la produzione di celle per batterie in Germania e stava considerando di spedire le relative attrezzature negli Stati Uniti.
In parole povere, Elon Musk si è già pentito di aver scelto la Germania. E se venisse invece in Italia?
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