Non tirate in ballo Elon Musk quando si parla di soldi. Questa dovrebbe essere la regola se avete un account Twitter ufficiale, perché l’uomo più ricco del mondo parla volentieri di tutto, tranne quando ci sono di mezzo le proprie finanze. La settimana avevamo visto la risposta piccata alle proposte di nuove tasse negli USA, questa volta c’è di mezzo il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.
Si perchè Elon Musk non ha perso tempo quando c’è stato da contestare l’affermazione secondo il quale anche solo il 2% della sua ricchezza potrebbe aiutare a risolvere la fame nel mondo. Il tutto, ovviamente, è avvenuto su Twitter con una risposta caustica a David Beasley, direttore del WFP, che chiedeva a miliardari come Musk di “farsi avanti ora, una tantum”.
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Cosa poteva rispondere Musk? Ed ecco qui: se il WFP, utilizzando una contabilità trasparente e aperta, “può descrivere su questo thread di Twitter esattamente come 6 miliardi di dollari risolveranno la fame nel mondo, venderò azioni Tesla in questo momento e lo farò”.
La questione è andata avanti, con Beasley chiedeva un incontro con Musk:
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E Musk che chiedeva che i conti del WFP siano pubblici:
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Questione chiusa? Probabilmente si. Sia chiaro, la richiesta di trasparenza di Musk è non solo legittima, ma anche sacrosanta. In ogni caso ricordate: se avete intenzione di chiedergli una mano, non fatelo su Twitter…
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