Elon Musk si è recato in Cina e incontrerà anche Li Qiang, il primo ministro della Repubblica Popolare cinese.
La visita non è casuale, in quanto Tesla ha in Cina Giga Shanghai, il suo più grande impianto di produzione responsabile della metà delle vendite globali dell’azienda nel 2022. Musk vuole quindi consolidare la sua relazione con la Repubblica Popolare.
Musk crede nel legame tra USA e Cina
Nonostante diffidenze tra le due potenze, che hanno portato anche al ban di alcune aziende cinesi da parte di Washington, Musk crede che Cina e USA “siano inseparabili come due gemelli siamesi“. La frase è uscita durante l’incontro con Qin Gang, Ministro degli Esteri cinese.
Del resto, Musk ha le sue ragioni per crearsi il suo legame alternativo, un multiverso come va di moda dire ora, con Pechino, visto che Tesla ad aprile 2023 ha esportato quasi metà dei suoi veicoli prodotti in Cina (35.886), e 39.956 di quelli prodotti a Shanghai sono stati venduti nel mercato locale.
In totale, da gennaio ad aprile, Tesla ha venduto 305.164 auto prodotte in Cina, di cui il 42% esportate, e il restante vendute nel mercato interno. Tra l’altro, i due modelli chiave: la Model Y e la Model 3, gli unici prodotti a Shanghai, la cui fabbrica ha certamente contribuito ad abbassare i prezzi.
L’incontro con CATL
Musk ha incontrato anche Robin Zeng, il CEO di CATL. Altro legame chiave: CATL è il più grande produttore di batterie per auto al mondo, che realizza accumulatori per tutto il gruppo Geely (Volvo e Polestar comprese), ma anche per Audi e, di recente, con Ford, che ha siglato un accordo sempre con il gigante asiatico per la realizzazione di una gigafactory in America, per 3,5 miliardi di dollari.
La Cina è più fredda
Meno entusiaste le parole di Mao Ning, vicedirettrice del dipartimento d’informazione del Ministero degli affari esteri cinese, che di certo non ha usato le stesse parole espansive dell’imprenditore sudafricano.
Ning, che come di consueto per un funzionario cinese ha scelto le parole con cura, non ha accolto direttamente Musk ma ha ribadito che la Cina è pronta ad accogliere ogni imprenditore che è interessato a una cooperazione benefica. Per cui, se anche Elon Musk è tra questi, è il benvenuto.
Può essere che Musk continui la sua visita cinese andando anche a vedere gli impianti di BYD, se gli sarà permesso, che sarebbe interessante visto che è il suo principale competitor. E che comunque approfitti della sua visita per intensifircare la sua presenza e produzione cinese, mentre nel frattempo arresta quella europea, dopo appena un anno dall’apertura della fabbrica di Berlino.
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