Con la recente uscita di scena del CEO Carlos Tavares, Stellantis è entrata in una fase di profonda riorganizzazione. John Elkann, presidente del gruppo, sta guidando le operazioni con un comitato esecutivo provvisorio, mentre si lavora alla ricerca di un nuovo leader per il colosso dell’automotive.
La sfida non è da poco: Stellantis, proprietaria di marchi come Fiat, Jeep e Ram, deve affrontare un calo delle vendite, inventari gonfiati e una crescente pressione da parte di dealer e governi.
Tensioni e obiettivi in Italia
Un primo banco di prova sarà il vertice con il Ministro dell’Industria Adolfo Urso ed i sindacati. L’incontro, previsto per domani, punta a definire un piano di lungo termine per la produzione nel Paese.
Stellantis potrebbe impegnarsi a mantenere posti di lavoro e incrementare la produzione in cambio di condizioni di fabbricazione più favorevoli e sostegno governativo alla transizione elettrica. Secondo fonti interne riportate da Reuters, il momento è ideale per siglare un’intesa che rassereni le relazioni con Roma.
Rientro nell’ACEA: un cambio di rotta
Un segnale tangibile del nuovo corso è il ritorno di Stellantis nell’ACEA, l’associazione europea dei costruttori d’auto, da cui era uscita sotto la guida di Tavares.
Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa, ha confermato che Stellantis intende ora allinearsi alle proposte dell’associazione. Questo cambio di posizione potrebbe favorire una maggiore collaborazione con i dealer europei, che avevano sostenuto le richieste di ACEA per un allentamento dei target intermedi sulle emissioni di CO₂.
Riconciliazione con i dealer
Negli Stati Uniti, Elkann ha già avviato un dialogo diretto con i concessionari per riparare i danni causati dalla strategia di Tavares, giudicata eccessivamente centralizzata.
Un segnale chiaro è stato il ritorno di Timothy Kuniskis come capo del marchio Ram, un passo interpretato come un tentativo di invertire il calo delle vendite (-24% nel 2024) e migliorare i rapporti con i dealer americani.
Antonio Filosa, nuovo responsabile delle operazioni nordamericane, ha ricevuto pieni poteri per rispondere alle condizioni di mercato, una mossa accolta positivamente dai rappresentanti dei dealer, che vedono in Elkann un interlocutore attento e disposto a correggere gli errori del passato.
Cosa accadrà prossimamente?
Sotto la guida di Elkann, Stellantis sta cercando di ricostruire relazioni con tutte le parti in causa mentre affronta le difficoltà di un mercato che non vuole l’elettrico imposto da Bruxelles.
Allo stesso tempo, dovrà ulteriormente intensificare gli investimenti in tecnologie che migliorino la competitività dei modelli elettrici e studiare strategie per rispondere alle richieste di un mercato che non si sente ancora pronto a un cambiamento radicale. Questo equilibrio sarà fondamentale per mantenere la posizione del gruppo in un settore sempre più regolamentato e competitivo.