I fondi per le auto elettriche in Italia sono stati esauriti rapidamente, mentre rimangono disponibili quelli per ibride e termiche. Ma forse c’è un possibile errore nella distribuzione dei fondi con altri 178 milioni di euro.
La piattaforma per richiedere i nuovi incentivi per l’acquisto di auto a basse emissioni è stata attivata e già si registrano le prime sorprese. I fondi destinati alle auto elettriche sono stati esauriti quasi immediatamente.
La prima considerazione è che, come nel resto d’Europa, agli italiani le elettriche piacciono solo se ci sono gli incentivi. Va anche detto che questo rapido esaurimento dei fondi per le auto elettriche segna un cambio di rotta. In passato, infatti, i fondi per questa categoria duravano molto più a lungo, o addirittura non venivano usati. Per contro, rimangono ancora disponibili somme considerevoli per le auto ibride plug-in con 118 milioni di euro e per le auto a motore termico (61-135 g/km) con 212 milioni di euro non ancora assegnati.
Errore del Ministero?
Per le auto a bassissime emissioni, erano stati stanziati 240 milioni di euro, suddivisi tra i vari modelli elettrici e alcune ibride plug-in. Tuttavia, sembra esserci stato un errore nella distribuzione dei fondi. Michele Crisci, presidente dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae), ha chiarito che il giorno dell’apertura della piattaforma non sono stati resi disponibili tutti i fondi previsti: mancano 178,3 milioni di euro.
Secondo Crisci, l’assenza di questi fondi è probabilmente dovuta a un problema amministrativo o burocratico. La mancata disponibilità immediata di questi fondi ha creato incertezza e confusione tra i consumatori e gli operatori del settore.
La situazione sta avendo un impatto significativo sul mercato delle auto elettriche. Molti consumatori, che avevano pianificato di acquistare un’auto elettrica approfittando degli incentivi, si trovano ora in una situazione di incertezza. Le case automobilistiche e i concessionari, dal canto loro, devono affrontare una domanda che rischia di calare drasticamente a causa della mancanza di incentivi.
Alcuni esperti suggeriscono che una maggiore chiarezza e una migliore pianificazione nella distribuzione dei fondi potrebbero prevenire simili problemi in futuro.
Cosa accadrà ora?
Per risolvere questo problema, Crisci ha sottolineato la necessità di un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) per sbloccare i fondi mancanti. L’emanazione di questo decreto è cruciale per ristabilire la fiducia nel mercato e garantire che gli incentivi possano essere nuovamente disponibili per i consumatori.
Se il decreto sarà emanato tempestivamente, i fondi potrebbero essere riattivati in breve tempo, permettendo così di correggere la situazione critica attuale. Tuttavia, è fondamentale che le autorità competenti lavorino in maniera coordinata e trasparente per evitare ulteriori ritardi e garantire una gestione efficiente dei fondi.
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