Riconoscete il logo della foto qua sotto? Sì, sono proprio i 4 anelli di Audi, quando però non era un marchio solo. Prima del 1964, anno dell’annessione dell’azienda tedesca al Gruppo Volkswagen, il nome “Audi” era uno dei quattro presenti all’interno del Gruppo Auto Union, insieme a Horch, Wanderer e appunto DKW. Proprio questo marchio, fondato in realtà anni prima dal danese Jørgen Skafte Rasmussen, si può dire che negli anni della DKW F89 fosse la “vera” Audi, in quanto unico utilizzato dal gruppo.
La F89 nacque infatti nel periodo della “fuga” dalla Sassonia dei vertici Auto Union, espropriata dei suoi stabilimenti da parte della DDR Sovietica, e che per questo si spostarono a Ingolstadt, in Baviera, costruendo il nuovo stabilimento per tornare a produrre sia moto che automobili, tutte commercializzate col solo marchio DKW fino alla chiusura di Auto Union, e del conseguente mantenimento del solo marchio Audi.
DKW F89: doveva esserci un tre cilindri, ma…
Auto Union decise di riprendere la produzione, inevitabilmente interrotta prima con la guerra e poi con la divisione della Germania, da dove era stata interrotta, e quindi dalla concept car F9. Della vettura, i dirigenti riuscirono a portare tutti i progetti riguardanti la carrozzeria, ma non quelli relativi al nuovo motore tricilindrico.
Per questo, il motore della neonata DKW F89, che esteticamente non differiva quasi per niente dalla F9, era lo stesso bicilindrico un tempo montato sulla F8, leggermente potenziato per portare i CV da 20 a 23.
Da qui il nome: F89 segna il legame di propulsione con la F8 e quello stilistico con la F9. Solo l’erede della F89, la F91, riuscì ad avere il motore tricilindrico nel frattempo completamente ripensato. Del resto entrambe le vetture erano identiche, ma la F91 fu così chiamata perché la prima ad essere basata sulla concept F9, sia per quanto riguarda il design che per quanto riguarda il comparto tecnico.
DKW F89 fu prodotta dal 1950 al 1954, con un’estetica solo leggermente cambiata rispetto al prototipo: la calandra, con listelli orizzontali e non verticali di cui tre in tinta carrozzeria; e il parabrezza a unico pezzo e non diviso in due. Per il resto, l’auto è tondeggiante e morbida, con cofano lungo e proposta sia come berlina a due porte sia come cabriolet a 4 posti, ma anche la F89 L, ovvero la versione “furgone”.
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