In Germania Volkswagen cerca di chiudere i conti del dieselgate con un accordo con i consumatori tedeschi della Verbraucherzentrale-Bundesverband (Vzbz). Per i clienti degli altri Paesi europei invece, dopo 5 anni ancora nessun risarcimento.
L’accordo prevede un rimborso da parte di Volkswagen del 15% rispetto al prezzo di acquisto della vettura compromessa nello scandalo Dieselgate ad un totale di circa 260.000 clienti. Parliamo quindi delle automobili Volkswagen diesel vendute fino alla fine del 2015, ovvero quelle i cui valori di emissioni erano stati manipolati per risultare inferiori a quelli effettivi. Il risarcimento ha un valore complessivo attorno ai 830 milioni di euro che corrisponde a un valore oscillante tra i 1.350 e 6.257 euro per ciascun cliente Volkswagen, che varia a seconda del modello ma anche dell’età dell’auto.
[embedcontent src=”youtube” url=”https://youtu.be/4zHtE6CXN9M”]
Ci sarà una piattaforma online per poter chiedere il risarcimento, che verrà effettuato già nei prossimi mesi, essendo questo un accordo extragiudiziale con validità immediata. La questione quindi, potrebbe non finire qui, perchè chi non dovesse trovare equa la cifra, potrà andare avanti con azioni legali singole.
Lo scoppio del cosiddetto scandalo Dieselgate risale al 2015, ovvero quando l’Agenzia Americana per la Protezione Ambientale (EPA) aveva denunciato che le automobili Volkswagen a gasolio emettevano più ossido di azoto (NOx) di quanto dichiarato, tramite la manipolazione delle centraline software. Gli automobilisti americani, grazie al funzionamento delle “class action” hanno ottenuto un risarcimento in tempi piuttosto rapidi, quelli europei sono ancora in attesa.
C’è da capire se l’accordo trovato in Germania sarà il primo di una serie anche per il resto dei clienti europei del gruppo Volkswagen.