Dopo lo scandalo scoppiato nel 2015 relativo all’installazione sui veicoli Volkswagen del cosiddetto “defeat device” in grado di alterare i valori delle emissioni, nuovi guai per la casa automobilistica tedesca.
Nell’ambito delle cause C-128/20, C-134/20 e C-145/20, relative ad alcune questioni pregiudiziali sollevate da consumatori austriaci che avevano acquistato automobili Volkswagen con motore EA 189 Euro 5 munite di un software che aziona il sistema di ricircolo dei gas di scarico in base all’intervallo termico (escludendolo a temperature inferiori ai 15 °C e superiori ai 33 °C, ovvero al di fuori dell’intervallo di temperature utilizzato per i test di omologazione), l’avvocato generale della Corte di Giustizia Europea ha affermato che “si considera impianto di manipolazione un dispositivo che rilevi qualsiasi parametro connesso allo svolgimento delle procedure di omologazione, al fine di migliorare le prestazioni”.
Il software installato nelle centraline elettroniche, dunque, sarebbe illegittimo perché riduce il processo di purificazione dei gas emessi dal veicolo (soprattutto gli ossidi di azoto) fuori dall’intervallo tra i 15 e i 33 °C, comportando il superamento dei valori limite fissati dal regolamento n. 715/2007.
Secondo Volkswagen, il software in questione servirebbe per proteggere il motore delle automobili ed allungarne la vita. Ma la Corte di Giustizia Europea ritiene che invece permetta più emissioni in condizioni metereologiche che sono molto comuni in Europa, affermando che “Un dispositivo del genere non può essere giustificato da ragioni di protezione del motore da danni o avarie di funzionamento se serve principalmente a proteggere dall’usura componenti come la valvola EGR, lo scambiatore EGR e il filtro antiparticolato diesel”.
I consumatori che hanno acquistato un’automobile equipaggiata con motore AE 189 Euro 5, in considerazione del nuovo orientamento della Corte di Giustizia Europea, hanno visto leso il loro diritto all’acquisto di un bene conforme alla descrizione fatta dal venditore e che avrebbe superato i test di omologazione solo grazie ad un accorgimento vietato dai regolamenti vigenti. Il Codacons, pertanto, raccoglie adesioni per la partecipazione ad una nuova azione collettiva.
L’iniziativa del Codacons
L’Associazione ha deciso di tutelare tutti coloro che hanno acquistato un’automobile equipaggiata con motore AE 189 Euro 5, presentando un esposto alla Procura di Verona, città sede di Volkswagen Group Italia s.p.a., per l’ipotesi di reato di frode in commercio. L’Associazione, inoltre, mette a disposizione per ogni iscritto una nomina di persona offesa nel procedimento penale che eventualmente dovesse essere instaurato.
La nomina di persona offesa rappresenta quindi l’atto necessario per segnalare la propria posizione agli inquirenti e garantirsi la possibilità di chiedere il risarcimento dei danni subiti, in caso di rinvio a giudizio, per quanto accaduto.
Per manifestare il proprio interesse nei confronti dell’iniziativa e rimanere aggiornati sugli sviluppi, tutti coloro che hanno acquistato un’automobile Volskwagen con motore AE 189 Euro 5 possono visitare la pagina sul sito del Codacons.
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