“Chi di voi non vuole più pagare il bollo auto?”: se fosse un sondaggio i si arriverebbero tranquillamente al 100%. Ed in effetti la proposta piace sempre a tutti. Capita allora che Di Maio, vice premier e Ministro dello Sviluppo Economico annunci a “Uno mattina” l’utilizzo dei risparmi indotti dal calo dello spread per abolire questa tassa odiosa. E’ possibile?
Abolire il bollo con quanto risparmiato sullo spread: non si può
Sebbene l’idea abbia anche un certo fascino, sebbene l’abolizione del bollo auto sarebbe cosa gradita da tutti, c’è il problema della copertura. Il bollo porta alle casse delle regioni una cifra attorno ai 6,5 miliardi di euro. Abolirlo equivarrebbe togliere direttamente alle regioni una importante voce d’entrata, sarebbe quindi necessario reperire nuove fonti di pari importo oppure ipotizzare un trasferimento di risorse da parte dello Stato.
Diventa difficile se non azzardato al pari di una scommessa, ipotizzare che la cifra possa essere recuperata dal calo dello spread. Se è vero che la quota attuale di 190 punti base rispetto ai 300 dello scorso novembre e i 280 punti delle scorse settimane è un bel risultato osservando le oscillazioni in percentuale, non è detto che sia un buon risultato in senso assoluto. E’ come se una persona decidesse di destinare ad altro il risparmio sulla rata di un mutuo casa: è vero che sta spendendo meno di prima, ma sta comunque avendo delle uscite. Stiamo parlando in questo caso di quella voce enorme che corrisponde al “debito pubblico”.
Se anche fosse appurato un risparmio di 6,5 miliardi di euro nel corso del 2019, ammesso e non concesso che la stessa cifra non possa essere usata in altro modo, c’è da dire che l’operazione sul futuro, quindi l’abolizione del bollo per sempre, sarebbe comunque una operazione ad alto rischio vista la volatilità dello spread in base all’andamento dei mercati e al grado di fiducia del Paese.
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