Detrazione Iva al 100%: promessa elettorale o svolta definitiva per il settore dell’automobile? All’Automotive Dealer Day il vicepremier Matteo Salvini non lascia adito ad interpretazioni.
“Mi impegno a nome mio, della Lega e del Governo a operare già dalla manovra finanziaria del prossimo autunno per portare il settore italiano dell’auto ai livelli degli altri Paesi europei. Penso ad esempio alla proposta sulla detrazione IVA 100% sulle auto aziendali, che solo in Italia è parziale. Significherebbe cambiare il parco auto e lo Stato incasserebbe di più rispetto a oggi”.
Il nuovo sistema normativo a tutela di un settore che vale una spesa di 195 miliardi di euro l’anno per un gettito fiscale di 75 miliardi di euro, è stato illustrato al vicepremier dal presidente del principale gruppo concessionario del Paese, Plinio Vanini. “L’impatto della proposta che considera la detrazione Iva al 100% sulle auto aziendali (oggi è al 40%) è stimato da Federauto attorno a 1,5 miliardi di euro in 3 anni. Ma in realtà questa manovra fiscale si rivelerebbe un successo per tutti, dai consumatori ai cittadini, dalla filiera allo Stato, perché l’aumento incrementale annuo stimato è di 100mila vetture nuove, con conseguenti benefici ambientali dati dallo svecchiamento del parco auto e maggiori entrate nelle casse dello Stato per circa 1,8miliardi di euro nel triennio, tra iva, costi di immatricolazione, tasse automobilistiche e Ipt”.
Per Matteo Salvini: “Qualcuno ha un approccio ideologico all’utilizzo dell’automobile, ma il progresso va accompagnato e aiutato senza penalizzare chi lavora nel settore. Diciamo che alcune iniziative penalizzanti hanno bloccato lo sviluppo del settore, perché è giusto guardare al futuro ma prima di dare migliaia di euro per l’elettrico bisogna pensare alle colonnine di ricarica”. In materia di Iva il vicepresidente del Consiglio ha infine assicurato: “L’Iva non aumenterà, dovranno passare sul mio corpo”.
Il pacchetto proposto all’Automotive Dealer Day si concentra sulla fiscalità auto, quindi su detrazioni, deducibilità e crediti d’imposta e che punta a rianimare un mercato – quello dell’auto nuova – da circa 50 miliardi di euro l’anno.