De Tomaso P72 – Il programma di sviluppo della De Tomaso P72 procede secondo le previsioni e, contemporaneamente, diventa sempre più chiaro come il proposito di questo progetto sia più ampio rispetto al solo dato delle prestazioni che una De Tomaso può regalare.
L’esperienza nello sviluppo di propulsori fa parte della storia leggendaria di De Tomaso ed è parte integrante del suo patrimonio genetico. La P72 perpetua orgogliosamente questa tradizione. Durante i primi giorni del programma di rinascita e sviluppo, De Tomaso ha intrattenuto relazioni con vari interlocutori in Europa e negli Stati Uniti valutando in contemporanea i passi futuri da intraprendere.
L’essenza della strategia di rilancio e il proposito dell’acquisizione del marchio non si limita a raccontare la grande storia del brand, ma rimane fedele ai pilastri fondamentali su cui De Tomaso è stata fondata e questo ha portato a individuare il cuore della P72 in America. I propulsori di derivazione Ford, infatti, hanno fatto parte del DNA De Tomaso fin dall’inizio.
Il rapporto tra Alejandro de Tomaso e Ford iniziò nel 1963, quando sviluppò la sua prima automobile stradale, la Vallelunga (1963-1968), una Gran Turismo a motore centrale basato su un Ford Cortina a quattro cilindri. Dopo la Vallelunga, De Tomaso collaborò con Carroll Shelby sulla P70 che sfruttava un Ford V8, poi arrivarono la Mangusta (1966-1971), la Pantera (1970-1993), la Deauville (1971-1985), la Longchamp (1972-1986) e la Guarà (1993-2004) tutte dotate di gruppi di propulsione di derivazione Ford. Infatti, nel 1970 la Casa automobilistica di Detroit acquisì una partecipazione azionaria di maggioranza in De Tomaso e la conservò per diversi anni.
Il propulsore della P72 è il risultato di una collaborazione tecnica tra De Tomaso Automobili e la rinomata società di ingegneria Roush. Il V8 su misura della P72 è stato costruito appositamente da una squadra di ingegneri noti a livello internazionale per essere capaci di soddisfare un insieme specifico di prestazioni e valori normativi, pur mantenendo lo spirito degli anni ’60. Sebbene lo sviluppo sia ancora in corso, la potenza finale si attesterà ad oltre 700 cv con più di 825 Nm di coppia disponibile con carburante 91 ottani. Oltre 7.500 i giri/min previsti.
L’acustica del propulsore della P72 è un altro elemento fondamentale. Deve suscitare emozioni sia al pilota sia a chi la incontra per strada. Il suono ottenuto ricorda l’era delle American Muscle degli anni ’60 e, nel contempo, evoca tonalità setose, estremamente sofisticate.
Un lavoro certosino è stato svolto per ridurre al minimo qualsiasi rumore proveniente dal sovralimentatore. Lo scopo è quello di fornire ancora una volta quella sensazione di aspirazione naturale offrendo, al tempo stesso, prestazioni di livello superiore ed emissioni che rispettano i severi regolamenti dei mercati statunitense ed europeo.
Inoltre, è stato creato un sistema di scarico sinfonico che accoppia l’acustica trasversale del V8 De Tomaso in uno specifico arrangiamento di tipo “strumentale”, in grado di creare un risultato veramente speciale. La sonorità della P72 riporta indietro nel tempo, esattamente come se si fosse nel 1966, sulla griglia di partenza a Le Mans. La P72 sarà offerta esclusivamente con il cambio manuale a 6 marce sviluppato da De Tomaso.
Con un telaio in fibra di carbonio fatto a mano, cambio manuale e design unico, la De Tomaso P72 è una squisita combinazione di design di ispirazione classica e tecnologia iper-moderna. L’interno retrò evoca ricordi di prototipi anni ’60 e ’70, con strumenti analogici, rame lucidato e tappezzeria in pelle cucita a diamante. Una moderna macchina del tempo.
Il prezzo di vendita provvisorio della De Tomaso P72, che verrà prodotta in sole 72 unità, è stato fissato a 750.000 euro (imposte escluse). I primi modelli sono previsti in arrivo in Europa alla fine del 2020.
De Tomaso P72: le foto
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