De Tomaso

Perchè De Tomaso riparte emigrando in America con “Mission AAR”

l'American Dream di De Tomaso

Italiani che con gli ultimi risparmi prendono il primo volo per New York e in America sperano di ricominciare, di trovare fortuna, di avere una vita migliore e maggiori possibilità economiche. Una storia già sentita, un cliché che ci sembra lontanissimo visto che le mete di espatrio odierne sono diverse, e che invece riguarda l’attualità di De Tomaso, la storica azienda italiana fondata a Modena nel 1959 dal pilota italo-argentino Alejandro De Tomaso chiusa negli anni 2000, anche se da allora più volte sono stati fatti tentativi di rilancio del marchio.

Azienda che prova e ci riprova, e che con questo ennesimo tentativo lo fa spostandosi in America con la “Missione AAR – American Automotive Renaissance. L’obiettivo? Rilanciare il lusso americano!

De Tomaso e il “Rinascimento Automobilistico Americano”

È un vero e proprio appello quello che vuole lanciare De Tomaso. La decisione di spostarsi negli Stati Uniti, infatti, non è casuale, anche se sorprende visto che persino Fiat, dopo l’acquisizione del gruppo Chrysler e la fondazione di FCA, ha scelto di rimanere nella Vecchia Europa. La nuova De Tomaso, infatti, vuole sfruttare la debolezza del mercato automobilistico americano per quanto riguarda il settore di lusso, e lancia un appello agli appassionati del design automobilistico per ripristinare la bellezza e l’eleganza delle auto di lusso americane.

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Del resto, tutti i marchi di lusso americani stanno vivendo un periodo di forte crisi (Chrysler, appunto, su tutti), con solo Cadillac in grado di resistere e di innovare: il fascino d’un tempo, quello delle auto che gli europei sognavano negli anni Sessanta e Settanta, quello è stato perso. Missione AAR è quindi il primo passo del trasferimento nordamericano di De Tomaso, e rappresenta una strategia a lungo termine ispirata agli anni d’oro dell’industria automobilistica americana. Sotto questo segno, la nuova De Tomaso vuole far partire una nuova era per il design americano, creando nuove opportunità, coltivando talenti e promuovendo nuove collaborazioni.

Ripartire con la De Tomaso P72

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Non bisogna pensare che la De Tomaso abbia intenzione di dimenticare le sue origini. Infatti, la Missione AAR avrà sì come prima fase il trasferimento di tutte le attività principali dell’azienda negli Stati Uniti, ma proprio la nuova produzione americana partirà con un remake di uno dei modelli De Tomaso più iconici, la nuova De Tomaso P72 che omaggia l’iconica P70.

Presentata a luglio dello scorso anno, la De Tomaso P72 ha fin da subito ottenuto un enorme successo, con un numero di prenotazioni che ha superato le aspettative dell’azienda. Chi la comprerà, del resto, si assicurerà una vettura realizzata in maniera completamente artigianale in America, e che si propone di divenire un’icona euroamericana per la sua provenienza, per il design, per i fornitori e i partner.

De Tomaso ha infatti sempre avuto molti legami con l’industria automobilistica Americana: fin dalla fondazione, nel 1959, ha visto Ford, la principale azienda automobilistica degli Stati Uniti (oltre che la più iconica)  come fornitore principale di propulsori per tutti i suoi modelli.

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La produzione della De Tomaso P72 dovrebbe iniziare nel 2022: l’azienda attualmente è infatti in fase di trattativa con diversi Stati Federati americani al fine di trovare l’ubicazione migliore per impianti di produzione e strutture aziendali.

Le diverse fasi della Missione AAR di De Tomaso

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Come detto, lo spostamento negli States di strutture aziendali, impianti di produzione e design è solo la prima fase della Missione AAR dell’azienda italo-argentino-americana. Ma, come detto ne seguiranno altre. Tra le più importanti, c’è sicuramente la volontà di collaborare con altri produttori e fornitori dell’automotive americano, in modo da rinnovare l’ingegneria americana, rilanciandola e promuovendola. Tutto, come detto, per riaccendere romanticismo ed eleganza dell’automotive premium americano, unendolo alla tipica raffinatezza europea e alle celebri lavorazioni artigianali dell’automotive europeo.

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