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de Meo all’Europa: vinciamo se cooperiamo insieme, come Airbus

Nella “Lettera all’Europa”, Luca de Meo, CEO di Renault Group, esorta i principali attori politici e stakeholder europei a collaborare per affrontare la transizione energetica dell’industria automobilistica, con  sette raccomandazioni e otto azioni concrete per sviluppare una politica industriale europea […]

Nella “Lettera all’Europa”, Luca de Meo, CEO di Renault Group, esorta i principali attori politici e stakeholder europei a collaborare per affrontare la transizione energetica dell’industria automobilistica, con  sette raccomandazioni e otto azioni concrete per sviluppare una politica industriale europea competitiva e al passo con i tempi.

Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha recentemente inviato una lettera ai principali attori politici e agli stakeholder di tutta Europa, intitolata “Lettera all’Europa”. Pubblicata il 19 marzo 2024, questa comunicazione di venti pagine, tradotta in dodici lingue europee, mira a catalizzare un dialogo costruttivo non per fini politici, ma per orientare verso scelte illuminate in un momento critico per il continente. Questo avviene in un contesto di ferventi dibattiti pre-elettorali, con le elezioni europee imminenti.

Nella sua lettera, che potete trovare in versione integrale a fine articolo, de Meo sollecita una mobilitazione collettiva per affrontare con successo la transizione energetica dell’industria automobilistica in un modo sinergico e integrato.

Attraverso un approccio coeso, si può trasformare questo periodo di cambiamento radicale in un’occasione per il rinnovamento industriale dell’Europa, promuovendo la collaborazione tra i vari settori, sia pubblici che privati. Cita l’esempio di Airbus per dimostrare cosa l’Europa sia capace di realizzare quando intensifica le iniziative di cooperazione, ponendo così le basi per una rinascita dell’industria.

La “Lettera all’Europa” di de Meo si presenta come una vera e propria roadmap, enfatizzando l’importanza vitale del settore automobilistico per l’economia e lo stile di vita europeo, ma anche sottolineando come questo stia attualmente affrontando una competizione globale asimmetrica: gli Stati Uniti offrono incentivi, la Cina pianifica strategicamente, mentre l’Europa si concentra prevalentemente sulla regolamentazione.

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Image: Renault

In particolare, de Meo sottolinea come l’ambiente normativo e operativo europeo abbia subito significative trasformazioni negli ultimi due decenni, con implicazioni dirette sulla competitività dell’industria:

  • Frequenza regolatoria: Ogni anno, l’Europa introduce tra gli 8 e i 10 nuovi regolamenti. Questo elevato tasso di regolamentazione impone alle aziende automobilistiche un costante adattamento, con impatti significativi sui costi operativi e sulla capacità di innovazione.
  • Incremento del peso: Le automobili oggi sono in media il 60% più pesanti rispetto a vent’anni fa. Questo aumento del peso non solo incide negativamente sull’efficienza energetica e sulle emissioni, ma anche sulla dinamica di guida e sui costi di produzione.
  • Aumento dei prezzi: Nel corso degli ultimi due decenni, il prezzo medio delle automobili è aumentato del 50%. Tale crescita supera di gran lunga l’inflazione, rendendo l’acquisto di nuove auto sempre più oneroso per i consumatori.
  • Impatto occupazionale: La delocalizzazione della produzione ha comportato una perdita del 40% dei posti di lavoro nel settore automobilistico in Francia. Il costo del lavoro in Europa, superiore del 40% rispetto alla Cina, ha spinto molte aziende a spostare la produzione all’estero per ridurre i costi.
  • Invecchiamento del parco auto: L’età media delle automobili circolanti è raddoppiata, passando da 7 a 12 anni. Questo fenomeno è indicativo sia dell’aumento dei costi che della diminuzione della fiducia dei consumatori nell’acquisto di nuovi veicoli.
  • Investimenti in R&S: Fino al 25% delle risorse destinate alla ricerca e sviluppo viene utilizzato per adeguare i prodotti alle nuove regolamentazioni. Questo sottrae risorse preziose che potrebbero essere invece impiegate per l’innovazione tecnologica e il miglioramento dei prodotti.

All’interno della lettera, de Meo formula poi sette raccomandazioni e propone otto azioni concrete per sviluppare una politica industriale europea che sia competitiva e al passo con i tempi, suggerendo di inventare un modello ibrido di sviluppo. Tra le proposte vi è l’invito alle maggiori 200 città europee a partecipare all’elaborazione di strategie di decarbonizzazione, la creazione di una “Champions League industriale” per valorizzare gli sforzi di transizione e l’istituzione di “aree economiche verdi” focalizzate sugli investimenti e gli incentivi per la transizione energetica.

All’avanguardia della rivoluzione elettrica, de Meo propone il lancio di dieci grandi progetti europei in ambiti chiave che vanno oltre l’industria automobilistica, tra cui la promozione di piccole auto europee, la rivoluzione delle consegne dell’ultimo miglio, lo sviluppo di infrastrutture di ricarica e la tecnologia Vehicle-to-Grid (V2G), e l’aumento della competitività dell’Europa nel settore dei semiconduttori.

Non ultimo, incoraggiare i progetti di cooperazione tra i costruttori per sviluppare e commercializzare auto e furgoni di piccole dimensioni a prezzi accessibili prodotti in Europa. Allo stesso tempo, incoraggiare i consumatori ad acquistare questi veicoli attraverso incentivi e vantaggi come posti auto riservati, parcheggi più economici e punti di ricarica riservati.

Convincendo che la transizione ecologica richieda un impegno collettivo e che l’industria automobilistica europea possa rapidamente diventare una forza motrice per affrontare le sfide del continente, Luca de Meo invita tutti i decisori politici, gli amministratori, i cittadini, le ONG e i protagonisti dei settori energetico, software e digitale a unirsi per collaborare alla creazione di un nuovo ecosistema di mobilità in Europa.

Un vero e proprio richiamo all’azione collettiva, per porre le basi per un futuro sostenibile e competitivo.

 

Fonte: Renault

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