Dopo cinque anni di crescita rapida, il 2024 ha segnato un brusco rallentamento per i produttori di auto elettriche cinesi in Europa. I dazi imposti dall’Unione Europea, combinati con un mercato stagnante, hanno causato un calo del 3,5% nelle immatricolazioni rispetto all’anno precedente, segnando la prima flessione da quando i marchi cinesi sono entrati nel mercato europeo.
Secondo i dati Dataforce, le aziende cinesi, guidate da MG (SAIC Motor Corp.), BYD e Xpeng, hanno raggiunto una quota di mercato dell’8,5% nel settore EV europeo. A dicembre, questa quota è scesa all’8,2%, evidenziando la crescente difficoltà nel mantenere il ritmo di espansione.
Dazi UE: un freno alla crescita cinese
L’Unione Europea ha introdotto dazi aggiuntivi a partire da dicembre 2024, dopo aver stabilito che gli aiuti statali cinesi offrono un vantaggio sleale ai produttori del Paese. I dazi hanno portato le tariffe su alcuni marchi, come MG, a superare il 45%.
Queste misure sono state oggetto di trattative accese e hanno incontrato opposizione anche da parte di diverse case automobilistiche europee, che hanno avviato azioni legali per fermarle. Si tratta ovviamente di tutte le case che hanno avviato la produzione di auto elettriche in Cina, sfruttando i costi di produzione più bassi.
In ogni caso, nonostante le difficoltà, BYD continua l’espansione in Europa, nonostante un dazio aggiuntivo del 17% oltre al 10% standard. L’azienda ha recentemente annunciato una nuova fabbrica in Ungheria, per evitare le tariffe doganali ed un impianto da 1 miliardo di dollari in Turchia, che grazie all’accordo doganale con l’UE consentirebbe di aggirare i dazi.
Anche Xpeng ha consolidato la sua posizione, puntando su mercati EV-friendly come Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi.
I prezzi restano un problema per i clienti europei
Uno dei motivi del successo dei marchi cinesi è il vantaggio sui costi rispetto ai concorrenti europei. Tuttavia, le differenze di prezzo tra la Cina e l’Europa restano elevate.
Esempi concreti mostrano il divario. La BYD Atto 3 costa 38.790 euro in Italia, mentre in Cina viene venduta a 44% in meno. La MG4, venduta a 30.790 euro ha un prezzo decisamente più basso in Cina. Nonostante ciò, il costo rimane inferiore rispetto a concorrenti europei.
Nonostante la battuta d’arresto, i produttori cinesi rimangono un “rischio esistenziale” per le case europee, secondo Jato Dynamics. Mentre le tensioni commerciali frenano la crescita in Europa e negli Stati Uniti, le aziende cinesi continuano a guadagnare terreno in mercati emergenti, grazie a modelli economici e competitivi.
Il 2025 sarà un anno cruciale per capire se i dazi riusciranno davvero a proteggere l’industria europea o se, al contrario, le case automobilistiche cinesi troveranno nuovi modi per consolidare la propria presenza nel Vecchio Continente.