Il prezzo del greggio è crollato, ma chi guida in Italia non se n’è accorto. In pochi mesi, il WTI è sceso da 78 a 60 dollari al barile, mentre il Brent è passato da 82 a 63 dollari: una riduzione del 23%.
Eppure, alla pompa, il cambiamento è quasi impercettibile. La benzina self è passata da 1,823 a 1,764 euro/litro, il diesel da 1,726 a 1,662 euro/litro. Tradotto in percentuali: appena -3,2% per la benzina e -3,7% per il gasolio.
Una sproporzione inaccettabile

È in questo scarto che si consuma l’ennesima anomalia italiana. Quando il petrolio aumenta, i rincari sono immediati. Quando cala, invece, i ribassi sono timidi, lenti e insufficienti. Un comportamento che colpisce milioni di automobilisti, lavoratori e famiglie, costretti a pagare cifre sproporzionate rispetto al valore reale della materia prima.
Il confronto è impietoso: con prezzi allineati all’andamento del petrolio, oggi un litro di benzina dovrebbe costare intorno a 1,40 euro, il diesel circa 1,33 euro. In media, ogni pieno costerebbe tra i 16 e i 18 euro in meno. Ma questi numeri restano teorici, mentre alla pompa si continua a pagare caro.
Chi guadagna? Non i cittadini
Il risultato è un sistema che premia pochi e penalizza molti. In un momento in cui si parla di inflazione, caro-vita e difficoltà quotidiane, il mancato adeguamento dei prezzi dei carburanti suona come una beffa.
La benzina continua a rappresentare una voce di spesa importante per chi usa l’auto per lavoro, per chi vive in aree interne o scarsamente servite dal trasporto pubblico. Ogni centesimo che non viene restituito è un’occasione persa per alleggerire davvero il peso della mobilità privata.
Un sistema che va cambiato
Ci si chiede perché l’adeguamento dei listini sia così sbilanciato. Perché non esiste un meccanismo trasparente che obblighi a trasferire i benefici dei ribassi del greggio ai distributori? E perché in Italia i carburanti restano tra i più cari d’Europa, anche in periodi di forte ribasso internazionale?
Sono domande che restano senza risposta, mentre ogni giorno milioni di italiani continuano a fare il pieno pagando molto più del dovuto. E intanto, il barile scende. Ma non per i consumatori.