La crisi del coronavirus potrebbe mietere “vittime” anche nel settore fiere ed esposizioni. Se il Mobile World Congress di Barcellona ha dovuto dare forfait, e il Salone di Pechino è rimandato a data da destinarsi, anche Ginevra potrebbe essere a rischio.
L’epidemia di coronavirus pone infatti un grande punto interrogativo per quanto riguarda il Salone di Ginevra di quest’anno, previsto per marzo. Sicuramente gli organizzatori seguiranno da vicino la crisi, così come gli espositori. Se uno o due espositori decideranno che i rischi da correre per la salute del proprio personale saranno troppo alti, questo potrebbe far scattare un effetto domino su tutti gli altri.
La verità, secondo David Leggett di Global Data, è che i saloni automobilistici stanno comunque perdendo di importanza. Il calo dei visitatori degli ultimi anni fa pensare che appassionati e i potenziali clienti siano meno propensi a partecipare. I marchi che non saranno presenti a Ginevra quest’anno includono Cadillac, Citroen, Ford, Jaguar, Lamborghini, Land Rover, Mitsubishi, Nissan, Opel, Peugeot, Subaru, Tata e Volvo: una lista piuttosto lunga.
Grazie ad internet ed ai siti web dedicati alle automobili, con la complicità ed il sostegno del marketing e comunicazione delle case automobilistiche, i nuovi modelli vengono visti online con largo anticipo. I grandi saloni dedicati al mondo auto risultano particolarmente onerosi sia per le aziende sia sul fronte del costo del biglietto per il pubblico. Tra l’altro il vecchio circuito internazionale che vedeva come attori principali Ginevra, Parigi, Francoforte, Detroit e Tokyo, è stato integrato da altri saloni e manifestazioni nei mercati emergenti in cui la presenza è stata vista come più orientata al futuro. Ad esempio, i saloni di Pechino e Shanghai sono ormai diventati fondamentali, anche quello di Nuova Dehli sta conquistando importanza internazionale.
Altre case, come ad esempio Ford, hanno riesaminato budget e le strategie di marketing, creando i propri grandi eventi sulla scia di quanto fanno da anni i colossi della Silicon Valley. Eventi senza “concorrenza”, che attirano i giornalisti e massimizzano la propia copertura mediatica.
Tornando a Ginevra, difficile dire cosa accadrà, vedremo nei prossimi giorni l’evolversi della situazione.
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