Se è vero che la maggior parte degli italiani è immobilizzata a causa dell’emergenza coronavirus, e che gli incidenti sono ovviamente diminuiti, il Codacons vara una interessante iniziativa per chiedere un rimborso alle compagnie di assicurazione.
Mentre milioni di piccole attività e le industrie versano in condizione di grave difficoltà economica a causa dell’emergenza coronavirus, una categoria di imprese, le compagnie di assicurazioni, hanno beneficiato della situazione attuale del paese, attraverso un ingiusto arricchimento nell’ambito Rc Auto su cui ora il Codacons chiede al Governo deve intervenire.
Ricordiamo infatti la deludente decisione di Conte, che ha semplicemente fatto slittare il pagamento di ulteriori 14 giorni oltre la scadenza della polizza. Di fatto non è cambiato nulla e anche gli annunci di prezzi in diminuzione delle polizze auto non hanno trovato alcun riscontro da parte di chi ha proceduto al rinnovo in questi giorni.
Come noto i limiti agli spostamenti degli italiani hanno prodotto un crollo degli incidenti stradali che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono diminuiti dell’80% secondo il Codacons . I cittadini non possono più circolare in auto se non per comprovate esigenze, e le vetture rimangono da settimane parcheggiate nei garage o in strada. A fronte di tale blocco della circolazione stradale, tuttavia, gli automobilisti continuano a pagare regolarmente l’Rc Auto che, a parte il provvedimento sulla proroga della scadenza dei contratti, non è stata oggetto di misure da parte del Governo.
Una situazione che determina un evidente squilibrio, con danno economico per gli assicurati e un ingiusto arricchimento per le imprese assicuratrici, che beneficiano così di maggiori profitti.
Per tale motivo il Codacons ha presentato una istanza alla Presidenza del Consiglio, al Mise e all’Ivass chiedendo di varare un decreto che riconosca in modo automatico agli assicurati un rimborso del costo sostenuto per la polizza rc auto, anche attraverso sconti sui successivi rinnovi, a fronte dell’impossibilità di utilizzare i mezzi assicurati a causa dell’emergenza coronavirus, o di destinare i maggiori profitti incamerati dalle compagnie di assicurazioni per finanziare intervenire a sostegno delle famiglie.