bollo auto

Condono bollo auto 2019: come funziona

Buone notizie... per chi non ha pagato.

Come funziona il condono sul bollo auto 2019? Diciamo subito che stiamo parlando della cosiddetta Pace Fiscale, prevista dal decreto legge n. 119 del 2018. All’interno di questo provvedimento sono comprese una serie di misure che consentono ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione con il Fisco, versando le imposte dovute senza applicazione di sanzioni e interessi. Il Ministero dell’Economia ha quindi chiarito che tra le le cartelle di pagamento fino a 1.000 euro eliminate, fanno parte anche quelle esattoriali emesse in conseguenza al mancato pagamento del bollo auto dal 2000 al 2010.

Come funziona l’annullamento delle cartelle esattoriali per il il bollo auto dal 2000 al 2010?

Per il contribuente non ci sono obblighi o procedure di annullamento. Queste cartelle esattoriali decadono automaticamente. Se ne occupa infatti l’Agenzia delle Entrate Riscossione in collaborazione con le Regioni.

Quali sono i requisiti per il condono bollo auto 2019?

Per quanto riguarda il condono del bollo, bisogna innanzitutto verificare che il debito sia sotto ai 1.000 euro comprensivo di sanzioni ed interessi. Attenzione: se la quota capitale sommata supera 1.000 euro, non potrà esserci la cancellazione d’ufficio. Da notare che l’intervallo compreso dal 1 Gennaio 2000 al 31 Dicembre 2010 riguarda unicamente la scadenza del bollo: non viene calcolato il mese che viene concesso per legge in più per mettersi in regola.

Condono bollo auto 2019: cosa dice la Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 11410 del 30 aprile 2019, ha  la decadenza delle richieste di pagamento e dei contenziosi per intervenuta normativa sulla rottamazione delle cartelle esattoriali:

Nel merito, si deve rilevare che nelle more è stata emanata dal legislatore una norma che prevede lo stralcio dei debiti fino alla somma di euro 1.000,00 affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010 (art 4 del d.l. 119/2018 convertito in legge 136/2018, c.d. decreto fiscale). Detta norma, al comma 1, prevede che « i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore del presente decreto, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, ancorché riferiti alle cartelle per le quali è già intervenuta la richiesta di cui all’articolo 3, sono automaticamente annullati. L’annullamento e’ effettuato alla data del 31 dicembre 2018 per consentire il regolare svolgimento dei necessari adempimenti tecnici e contabili. Ai fini del conseguente discarico, senza oneri amministrativi a carico dell’ente creditore, e dell’eliminazione dalle relative scritture patrimoniali, l’agente della riscossione trasmette agli enti interessati l’elenco delle quote annullate su supporto magnetico, ovvero in via telematica, in conformità alle specifiche tecniche di cui all’allegato 1 del decreto direttoriale del Ministero dell’economia e delle finanze del 15 giugno 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 142 del 22 giugno 2015“.

 

Condono bollo auto: cosa dice il Decreto Crescita

Il Decreto Crescita (decreto-legge 34/2019), diventato legge il 27 giugno 2019 prevede il condono di bollo, multe, Imu e Tasi per quegli enti territoriali che negli scorsi anni hanno affidato la riscossione a una società privata e non a Equitalia o ad Agenzia delle Entrate. Questi enti devono decidere se aderire o meno alla rottamazione,  con delibera da effettuarsi entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto crescita. Il Decreto specifica tra l’altro che le cartelle che riguardano il mancato pagamento del bollo auto, devono essere state notificate tra il 2000 e il 2017 e per regolarizzarsi è possibile pagare solo l’importo all’origine, senza sanzioni ed interessi. E’ possibile pagare anche a rate, ma l’ultima rata deve comunque essere versata entro il 30 settembre 2021.