Notizia che ha fatto molto discutere in questi mesi è il rifiuto da parte dell’amministrazione di Menlo Park, in California (dove ha sede Facebook, per intenderci), ha rifiutato l’acquisto del Concept Rosenbauer CFT, il primo camion dei pomperi completamente elettrico. Il motivo? Pare che trovassero eccessivamente cari gli 1,1 milioni dollari richiesti dall’azienda austriaca.
Concept Rosenbauer CFT: una garanzia
Insomma, il problema di fondo per questo camion dei pompieri a emissioni zero sembrerebbe lo stesso che spinge i privati cittadini a non comprare le auto elettriche: costano troppo rispetto ai veicoli endotermici. Ma, in realtà, per i camion dei pompieri la questione è più complicata di quello che sembra.
Il camion in questione è ancora nella sua fase concept, ma è pur sempre una garanzia. Rosenbauer, azienda austriaca, è infatti uno dei più grandi produttori di camion dei pompieri del mondo, e produce anche camion di salvataggio e i camion speciali che vengono usati negli aeroporti. Nata nel 1866, il fatto che sia stata la prima a presentare un camion di servizio a emissioni zero la dice lunga sul suo peso e la sua importanza.
C’è anche da fare una precisazione per quanto riguarda i camion dei pompieri, che permette già di capire parte del problema: infatti, già altri produttori di veicoli di emergenza si sono spostati verso l’elettrico. Per esempio, l’azienda danese Falck (NON l’omonima Falck milanese) ha introdotto la prima ambulanza elettrica all’inizio del 2019, che ha debuttato nella regione Syddanmark. La differenza, però, è che le ambulanze non sono progettate da zero, ma sono veicoli convertiti – in questo caso, una Tesla Model X. La stessa Falck non produce i suoi veicoli, ma vende i servizi e le tecnologie utili alle ambulanze.
Rosenbauer, invece, pur adottando dei motori prodotti principalmente da BMW e Volkswagen, progetta e costruisce i suoi camion dei pompieri personalizzati, che richiedono enormi investimenti e tecnologie particolarmente sofisticate. Non fa eccezione il Concept Rosenbauer CFT, nato per combattere gli incendi in un contesto moderno: il veicolo è infatti modulare, con la possibilità di aggiungere e rimuovere serbatoi e altre attrezzature in base alle esigenze e alla gravità del contesto, e la capacità di sopportare oltre 725kg di qualunque cosa i pompieri abbiano bisogno. Ancora, ha sospensioni idrauliche che lo alzano durante la guida e lo abbassano per il servizio, per un raggio di quasi 20 pollici.
Il camion è alimentato da due motori elettrici che gli consentono circa mezzora di guida (il contesto è naturalmente quello urbano) cui si aggiunge l’alimentazione per la pompa dell’acqua. Alla fine della loro autonomia, subentra un generatore diesel come alimentazione di riserva sia per il motore che per gli altri sistemi. Lungo e stretto, si contraddistingue per la sua stabilità di guida e per un raggio di sterzata nettamente più ridotto rispetto alla concorrenza. Sono presenti anche delle retrocamere, per garantire la sicurezza anche delle persone che lo circondano sia in stazione che sui luoghi degli incidenti.
Concept Rosenbauer CFT: non è poi così costoso
Tornando all’argomento principale dell’articolo, sembrerebbe che 1,1 milioni di dollari per questo veicolo di sicurezza siano troppi, a dire dell’amministrazione di Menlo Park. In realtà, è sì più costoso rispetto ai veicoli endotermici (stiamo sempre parlando dello sviluppo di motori elettrici e di tecnologie complesse), ma la differenza non è poi così tanta. Infatti, i camion dei pompieri proprio per il fatto che richiedono delle attrezzature così specifiche costano in generale molto. Veicoli endotermici di pari categoria e allestimento di questo Rosenbauer elettrico costano, usati anche da molti anni, circa 200.000 dollari, mentre in alcuni casi i nuovi arrivano a circa 930.000 dollari e sono ancora escluse alcune attrezzature e dotazioni pari a 150.000-200.000 dollari, che fanno circa la stessa cifra richiesta dal Rosenbauer per il suo camion elettrico. Va considerato, inoltre, che Rosenbauer per promuovere il suo veicolo ha dichiarato il rimborso di 200.000 dollari per il deposito del primo Concept CFT acquistato da un’amministrazione.
In generale, comunque, i costi così elevati dei camion dei pompieri vedono un diffuso ritardo nell’adozioni di nuove tecnologie, perché le amministrazioni (specie quelle meno ricche) tendono ad acquisire dei camion usati anche di 20 anni, dato molto veritiero se si considera che secondo un rapporto del 2011 negli Stati Uniti la metà dei camion dei pompieri ha oltre 15 anni. Insomma, c’è ancora molto da fare, e forse le aziende come Rosenbauer dovrebbero fornire alle amministrazioni (soprattutto quelle più piccole) maggiori incentivi all’acquisto di camion nuovi. Comunque, non è tutto negativo: è vero che Menlo Park ha per ora detto no al camion elettrico, ma si vocifera che nella vicina Santa Cruz stiano decidendo di fare questo investimento e cambiamento. Chissà se lo faranno davvero: sarebbe il primo banco di prova per il camion dei pompieri elettrico!