In pochi si chiedono e sanno che fine fanno le concept car dopo che sono state mostrate al pubblico, e molto spesso non è una fine gloriosa. Per esempio la Mercedes MBUX Seat Exhibit nel 2020 è stata da poco ritrovata in uno sfasciacarrozze ad Atlanta, negli Stati Uniti.
Un peccato, sia perché questi prototipi sono spesso molto più interessanti delle auto di serie, perché possono osare di più, sia perché richiedono migliaia di investimenti e ore di lavoro che poi non vengono sempre gratificati.
Il destino delle concept car
Il destino delle concept car non è comune. Molte di loro vengono conservate nei musei, per esempio al Mauto di Torino o al Museo Alfa Romeo di Arese (MI) si possono trovare prototipi italiani di grande valore. Ma in molti altri casi, o vengono demoliti o vengono persi.
Poco tempo fa, per esempio, erano state ritrovate due concept car Nissan in una discarica nel Tennessee. Non una fine gloriosa, e nemmeno una bella immagine aziendale in termini di rispetto dell’ambiente e capacità di riutilizzo delle risorse.
Nel caso di questa Mercedes, si tratta di una sorta di ovetto presentato nel 2020 come anteprima del nuovo layout interno delle ammiraglie del marchio tedesco, la Classe S e la EQS arrivate poco tempo dopo. Ma preso senza contesto, sembra quasi un’auto futuristica come la immaginavano negli anni Ottanta, simile a quegli ovetti degli anime come Dragon Ball, o anche dei fumetti americani di qualche decennio prima.
Dalle foto apparse, comunque, non sembra messa male e può ancora avere un valore per qualche collezionista. Sicuramente, come concept recente, stupisce più all’interno per la tecnologia impiegata, che ovviamente rappresenta ancora oggi il meglio di ciò che Mercedes può offrire.
Proprio per questo, potrebbe anche trasformarsi in uno dei simulatori più complessi e costosi al mondo, di quelli usati dai sim-racer più appassionati e attenti. Il concept alla fine non è così diverso dalle postazioni fatte da Brembo, Cupra o Lamborghini ad hoc per i piloti virtuali.
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