L’espansione delle infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche in Italia ha registrato un incremento evidente nel primo trimestre del 2024, con un aumento del 31,5% rispetto al 2023, raggiungendo un totale di 54.164 punti di ricarica.
Il dato emerge dall’ultimo report di Motus-E, che evidenzia come il numero di colonnine sia più che raddoppiato in soli due anni, passando da 27.857 a 54.164 unità. Il tipo di colonnine per la ricarica elettrica installate varia significativamente, con un 34% di queste di tipo veloce o ultraveloce, rispondendo così alle diverse esigenze degli utenti, che vanno dalla ricarica notturna a bassa potenza fino alle esigenze di ricarica rapida durante i lunghi viaggi.
Analizzando la distribuzione regionale, la Lombardia si conferma leader con 10.158 punti di ricarica, seguita da Piemonte, Veneto, Lazio e Emilia-Romagna. Questa distribuzione non è uniforme, mostrando una concentrazione maggiore in alcune aree urbane rispetto ad altre, con Roma, Milano e Napoli che registrano i maggiori incrementi annuali.
Interessante notare lo sviluppo delle infrastrutture lungo le autostrade italiane, dove i punti di ricarica hanno raggiunto le 942 unità, con una predominanza del 85% di colonnine veloci. Questo miglioramento nell’accessibilità alla ricarica è cruciale per facilitare i lunghi viaggi in auto elettrica, rendendo questa opzione sempre più viable.
Secondo Fabio Pressi, presidente di Motus-E, questo rapido sviluppo delle infrastrutture di ricarica è vitale non solo per supportare l’incremento dei veicoli elettrici, ma anche per offrire un’alternativa economica più stabile rispetto alle fluttuazioni dei prezzi dei combustibili fossili, spesso influenzati da tensioni geopolitiche internazionali. Inoltre, l’imminente applicazione del Regolamento europeo AFIR promette di accelerare ulteriormente questo trend, stabilendo obiettivi ambiziosi per la creazione di un network di ricarica ancora più capillare e moderno.
Mentre l’Italia attende nuovi sviluppi e finanziamenti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per espandere queste infrastrutture, l’attuale progresso è di fatto un segnale positivo per il futuro della mobilità elettrica nel nostro Paese, al di là dei trend mensili di vendita del mercato auto.
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