Cirelli Motor Company smentisce le accuse di Baic e afferma che non vi è alcuna irregolarità nelle sue attività di commercializzazione dei modelli Cirelli 2 e Cirelli 4. La società sottolinea che tutte le trasformazioni sul veicolo sono conseguenza di rigorosi controlli effettuati da funzionari tecnici abilitati dal Ministero dei Trasporti Italiano.
Dopo la notizia data proprio ieri, con la nota stampa congiunta di Baic e DR con l’obiettivo di “fare chiarezza” sulla situazione nel mercato italiano in merito ai veicoli del colosso cinese, dove si affermava che il marchio molisano è l’unico in Europa ad avere la possibilità di operare per conto di Baic, arriva pronta la risposta di Cirelli.
In una nota, Cirelli Motor Company segnala che:
Non vi è alcuna irregolarità nelle sue attività di commercializzazione dei modelli Cirelli 2 e Cirelli 4, contrariamente a quanto dichiarato ed emerso in data odierna alla stampa. Cirelli Motor Company smentisce, dunque, di aver mai promosso i prodotti Baic SOSTITUENDOSI AL NOME DEL COSTRUTTORE, ma tutte le trasformazioni sul veicolo sono conseguenza di rigorosi controlli effettuati da funzionari tecnici abilitati dal Ministero dei Trasporti Italiano.
Le vetture e i ricambi Baic vengono introdotti in Europa da importatori e la partnership con l’azienda citata non limita la libera commercializzazione dei prodotti regolarmente venduti da Baic ad altri soggetti in Europa.
Vediamo di capire qualcosa di più. Sempre secondo Cirelli, esiste una differenza tra la denominazione commerciale ed il nome di chi ha costruito il veicolo. Questo però non implica che il cliente debba rivolgersi al produttore per eventuali problematiche sorte dopo l’acquisto.
La nota infatti prosegue:
La normativa Europea prevede, infatti, che il soggetto importatore di prodotti extra UE debba comunicare la denominazione commerciale (in questo caso “Cirelli”) ed il nome del costruttore (in questo caso “Baic”). In totale trasparenza verso la propria clientela e in conformità con le leggi in vigore, Cirelli Motor Company ha sempre dichiarato il costruttore Baic nei modelli 2 e 4, vedi sito internet o carta di circolazione.
Essendo veicoli di provenienza cinese, la denominazione commerciale è d’obbligo per legge e la stessa è a favore degli utenti finali che è evidente non possano rivolgersi a Baic-Cina per vizi o difetti, ma che trovano nella Cirelli Motor Company l’interlocutore per qualsiasi problema, difetto o la sola necessità di reperibilità dei ricambi sulle automobili acquistate in tutta la propria rete italiana.
Ma Cirelli ha bisogno di una autorizzazione per vendere veicoli Baic, seppur modificati?
Secondo Cirelli la risposta è negativa:
La società Cirelli Motor Company non ha, altresì, bisogno di alcuna autorizzazione da parte di Baic in quanto non ha alcuna volontà di sostituirsi nella denominazione come costruttore. Si limita, infatti, a commercializzare il prodotto assumendosi l’intera responsabilità, come da normativa Europea.
La questione diventa interessante, ed aspettiamo di capire come si concluderà.
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