Se in Europa le auto elettriche cominciano a prendere piede solo ora, e non in maniera omogenea per tutti gli Stati, in Cina, come sappiamo, sono diffuse da tantissimi anni.
Questo rende la Repubblica Popolare il primo Paese al mondo per immatricolazioni di BEV, ma con la grande problematica della gestione delle auto elettriche a fine vita.
I cumuli di elettriche per le società fallite
Stando all’ultimo rapporto di Bloomberg, mentre i cinesi passano a nuove auto più moderne ed efficienti, si accumulano quelle obsolete, che sono sempre di più alle periferie, e non solo, delle città. L’accumulo è dovuto agli enormi sussidi del governo cinese facesse sì che privati, ma soprattutto compagnie di ride hailing comprassero numerose BEV, sempre più evolute.
Ma proprio il fallimento di queste società, dovuto alla difficoltà di gestire compagnie di noleggio con conducente, ha fatto sì che tutte queste auto venissero abbandonate a loro stesse, con conseguenti enormi danni ambientali che sono tutto ciò che ci scongiuriamo in questa famosa “transizione energetica”.
Secondo Bloomberg, le BEV abbandonate in Cina sono “una rappresentazione sorprendente dell’eccesso e dello spreco che possono verificarsi quando il capitale si riversa in un’industria fiorente“.
Ne sono nati così dei veri e propri cimiteri di auto elettriche usate e molto vecchie che nessuno vuole comprare, sempre più grossi e presenti almeno in 6 metropoli cinesi.
E se nessuno le cura, né le guida, significa che si stanno lentamente “integrando” con l’ambiente circostante, con piante ed erbacce che crescono fuori dai vani motore, o che circondando direttamente il corpo vettura.
L’importanza del riciclo
In una nazione poco attenta all’ambiente come la Cina verrebbe da dire che questo è normale. Ma la sua situazione può fare da spunto per capire come i veicoli elettrici possano essere smaltiti in tutta sicurezza, dato che sono pieni di terre rare che possono rivelarsi particolarmente inquinanti se non opportunamente trattati.
Se in Occidente stanno nascendo diverse società volte al riciclo delle batterie esauste, sia in Nord America che in Europa, questo ancora non succede in Cina, la cui industria automobilistica è ancora molto selvaggia e poco attenta alle questioni ambientali. Eppure, proprio il riciclo della batteria esausta, in parte anche per produrne di nuove senza partire da zero, è la chiave che rende i veicoli elettrici davvero ecologici.
Comunque, le aziende cinesi interessate che hanno rilasciato dichiarazioni hanno detto che non tutte le auto sono state lasciate lì. Per esempio, Geely ha dichiarato che alcune delle sue auto sono in attesa di essere prelevate per essere portate in altre città e smaltite in sicurezza.
E così hanno fatto anche altri costruttori cinesi, in particolare quelli già presenti in Europa e USA, come Geely; o quelli appena arrivati o in procinto di farlo, come BYD e altri, che quindi hanno bisogno di mantenere un’immagine “pulita” e “responsabile” in mercati dove queste tematiche sono molto osservate.
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