Avevamo da poco dato la notizia dell’abbandono di Great Wall dalla Germania con 100 licenziamenti a Monaco, che arriva Changan ad aprire la propria sede europea, proprio a Monaco di Baviera.
C’è da dire che Changan Automobile, è uno dei più grandi produttori cinesi di automobili, è impegnata nel piano di espansione globale, il cosiddetto “Vast Ocean“. Abbiamo parlato in passato di qualche modello della casa cinese, come Changan CS85 e Changan UNI-T. La nuova società, Changan Automobile Deutschland GmbH, sarà attiva non solo nelle vendite e nel marketing, ma si occuperà anche di ricerche di mercato, omologazione e ingegneria locale dei prodotti.
Tuttavia, nonostante l’entusiasmo dei media cinesi, il successo di Changan in Europa potrebbe non essere così garantito come si crede.
Uno dei primi ostacoli che l’azienda cinese dovrà affrontare è la concorrenza estremamente agguerrita. Marchi come Volkswagen, BMW e Mercedes-Benz sono dominanti nel mercato tedesco e godono di un’influenza radicata da decenni. Non solo questi brand hanno una forte fedeltà da parte dei consumatori, ma sono anche sinonimo di alta qualità e innovazione tecnologica. Per Changan, che in Europa è ancora un marchio sconosciuto al grande pubblico, imporsi su questi colossi è tutto fuorché che facile.
Anche se Changan ha dichiarato di voler lanciare modelli di veicoli a nuova energia (NEV) nel continente entro la fine del 2024, il mercato delle auto elettriche è già competitivo e oltremodo satuto. Aziende europee e internazionali, come Tesla, hanno un vantaggio importante in termini di sicurezza del brand ed assistenza da parte dei consumatori, rendendo difficile per nuovi attori come Changan trovare un proprio spazio.
E Changan dovrà lavorare molto proprio sulla percezione del suo brand. I consumatori europei tendono a essere cauti nei confronti di marchi poco noti, soprattutto se provenienti da mercati come quello cinese, che nel settore automotive non ha ancora guadagnato piena fiducia. Mentre la Cina è leader mondiale nella produzione di auto, il continuo proliferare di marchi e sottomarchi non è ben visto in Europa.
Non solo: il mercato europeo è altamente diversificato, con preferenze che variano sensibilmente da un Paese all’altro. Capire e adattarsi a queste differenze richiede un approccio flessibile e personalizzato, che potrebbe non essere immediatamente nelle corde di un’azienda abituata a operare in contesti così diversi.
Anche i numeri di vendita, apparentemente positivi, meritano una riflessione. Nei primi sette mesi del 2023, Changan ha registrato una crescita del 67,6% nelle vendite internazionali, ma replicare questo successo in Europa potrebbe essere molto più complesso e costoso. Il mercato europeo, infatti, ha dinamiche specifiche: i consumatori sono estremamente attenti alla qualità costruttiva, all’esperienza di guida e all’innovazione tecnologica. Senza investimenti significativi per adattarsi a queste esigenze, Changan rischia di non essere competitiva.
L’obiettivo dichiarato di vendere 1,2 milioni di veicoli all’estero entro il 2030, con 480.000 vendite già nel 2024, appare ambizioso se si considera la realtà europea. Non sarà sufficiente aprire una sede in Germania per ottenere questi risultati: Changan dovrà sviluppare strategie mirate e mettere in campo notevoli risorse per costruire una solida reputazione, investendo non solo sul prodotto ma anche sull’immagine del brand.
E’ possibile che Changan e altri marchi cinesi stiano sottovalutando la complessità del mercato europeo. Pur avendo successo in altri continenti, potrebbero trovare difficile guadagnare la fiducia dei consumatori europei, rendendo più difficile raggiungere gli ambiziosi obiettivi di vendita che si sono prefissati.