Quando si parla di ricarica elettrica, i “type” indicano la tipologia di cavi di ricarica e, quindi, la velocità e il modo in cui la vettura viene ricaricata.
Ci sono infatti diverse opzioni, che vanno dal cavo in dotazione alla vettura con presa domestica fino alle stazioni più veloci, con cavo integrato. In questo articolo, quindi, faremo un po’ di chiarezza andando a vedere tutte le tipologie di cavo.
Type 1: il cavo di ricarica domestico
La prima tipologia di cavo di ricarica è quello che si adatta alle normali prese domestiche con impianto tra i 3 e i 4,5 kW, che hanno quindi una presa di tipo schuko come quella che si trova per elettrodomestici e computer. È quindi la più universale, perché si può collegare ad abitazioni, ristoranti, teatri e in qualunque edificio ci dia il permesso di caricare la nostra vettura.
Sono anche i cavi più sottili, i più leggeri e quindi i più semplici da utilizzare. Queste caratteristiche, però, portano a una ricarica piuttosto lenta, pari a circa 5 km di autonomia ogni ora.
Type 2: il cavo per le colonnine pubbliche
Il cavo Type 2 è al momento quello indispensabile per ricaricare alle colonnine pubbliche. Infatti, anche se la maggior parte delle nuove infrastrutture sono ad alta potenza e incorporano tutti i cavi di ricarica pubblici, le più diffuse sono ancora quelle classiche, abbastanza piccole e prive di cavo.
Il Type 2 è ben più veloce del cavo domestico, e funziona con prese e connessioni da 240 Volt di cui la più comune è la NEMA 6-50. Sono anche cavi abbastanza costosi, con prezzi tra i 150 e i 300 €, o fino ai 1000 per dispositivi più sofisticati come Juice Booster 2, ma consentono potenze di ricarica tra i 7 e i 22 kW. A livello di tempistiche, in base alla capienza della batteria si va dalle 2 alle 8 ore, con circa 50 km di autonomia recuperati ogni ora.
Type 3 o CCS: la ricarica più potente
I caricabatterie più rapidi sono quelli di tipo 3, di solito con presa CCS Combo 2 o, meno frequente, con il vecchio standard CHAdeMO oggi rimasto su Nissan Leaf e Mitsubishi Eclipse Cross PHEV.
Con questi cavi di ricarica è possibile rifornire le auto a potenze di 350 kW se l’auto lo consente (sistemi di tensione a 800 Volt), ma le più diffuse sono le colonnine con potenze tra 50 e 150 kW. Le tempistiche qui si accorciano notevolmente e, in base alla potenza e alla vettura, vanno dai 15 ai 30 minuti.
Questi caricabatterie non si possono installare a casa, ma sono esclusivamente appannaggio degli operatori privati come Enel X, Free To X, Ionity e BeCharge. Sono più frequenti sui percorsi extraurbani e nelle aree di servizio autostradali, ma ce ne sono alcuni anche a 300 kW nei centri cittadini, come per esempio la stazione di ricarica Volvo a Milano.
Rientrano in questa tipologia anche i Tesla Supercharger, al momento esclusivi solo delle vetture californiane ma destinati presto, almeno in Europa, ad aprirsi a tutti.
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