Nel 1980 un litro di benzina costava di più di quanto paghiamo oggi. Certo, non è semplice rapportare il costo della vita di oggi rispetto a quarant’anni fa, anche perché ci si è messo di mezzo l’euro a complicare i calcoli. Il nocciolo è il cosiddetto “potere d’acquisto” che misura appunto il valore della moneta in quel determinato momento.
La questione si ripete ciclicamente negli anni, ovviamente nei momenti in cui il prezzo dei carburanti si impenna come in questi giorni. Il Mattino torna sul tema, andando ancora più a ritroso. Secondo i calcoli del quotidiano partenopeo, nel 1936 la benzina costava 2,62 euro al litro, considerando il potere d’acquisto del 2022. Se in quell’anno negli USA la motorizzazione di massa era già un fatto accertato, in Italia il traffico con vetture private era ancora da considerare un fenomeno elitario. Tutto sommato non stupisce quindi che il prezzo fosse così alto. Non abbiamo invece dati relativi al gasolio, che muoveva camion e torpedoni in tutto il Paese.
Sulla situazione negli anni ’70 ne aveva parlato, tra gli altri, il Corriere Economia nel 2019, paragonando i prezzi del 1977. Si scopriva che le 500 lire al litro di allora corrispondevano a 1,974 euro al litro. Ma ecco che sempre Il Mattino scava più a fondo, scoprendo che i prezzi calmierati degli anni ’60 e dei primi anni ’70, ovvero le 134 lire al litro del 1972, corrispondono a 1,17 euro di oggi. Pensate come cambierebbero le nostre vite con prezzi del genere.
Ovviamente tutto cambia dal 1973 in avanti, e non solo per gli italiani. Con l’aumento seguito dalla guerra del Kippur arriva l’austerity e tutto quello che ne consegue. Nel giro di otto anni si passa da 134 a 850 lire al litro del 1980, e c’è da ricordare che il prezzo veniva fissato dal “Cip”, ovvero il “Comitato Interministeriale dei Prezzi“.
Ebbene, la benzina a 850 lire al litro del 1980 corrisponde a 2,24 euro al litro di oggi. Un record che non è mai stato più battuto, e che tutti sperano non venga mai superato.
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