Anche il Canada considera nuovi dazi sulle auto elettriche cinesi, rispondendo alle pressioni per proteggere l’industria locale e allinearsi alle misure di USA e UE.
Il governo canadese, sotto la guida del Primo Ministro Justin Trudeau, sta valutando l’introduzione di dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina. Una decisione che è stata influenzata da quelle intraprese recentemente dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea per a proteggere le rispettive industrie automobilistiche dalla concorrenza cinese.
Il “conflitto” commerciale si allarga ed anche il Canada entra in gioco con i dazi. In gioco c’è una crescente tensione tra le economie occidentali e la Cina, incentrata sulla protezione delle industrie nazionali. L’introduzione di dazi da parte del Canada, oltre a quelli già implementati da Stati Uniti e Unione Europea, dimostra una risposta coordinata e determinata delle potenze occidentali contro la strategia cinese di sovrapproduzione e esportazione a basso costo.
Ma come siamo arrivati a questa situazione? Da una parte c’è la Cina, accusata di sovvenzionare direttamente ed indirettamente la propria industria, così come effettuare dumping ed utilizzare manodopera a basso costo. La risposta è tardata ad arriva, ma come abbiamo visto, negli ultimi mesi, gli Stati Uniti hanno annunciato l’aumento dei dazi sulle auto elettriche cinesi fino al 102,5%, mentre l’Unione Europea ha comunicato la volontà di alzarli al 48%. Questi provvedimenti sono stati presi in risposta alla massiccia produzione di auto cinesi elettriche, che rischia di mettere in difficoltà i produttori occidentali con prezzi molto competitivi.
In Canada il dibattito si è incentrato su critiche alla Cina per l’uso di standard lavorativi e ambientali inferiori che consentono di produrre veicoli elettrici a basso costo. Dal canto suo, Ford ha sollecitato il governo federale ad adottare misure simili a quelle statunitensi per salvaguardare i posti di lavoro canadesi.
La maggior parte delle auto elettriche cinesi sono Tesla
Ma attenzione che non si parla solo di marchi cinesi. Le importazioni di auto elettriche dalla Cina in Canada hanno registrato un notevole incremento, passando da meno di 100 milioni di dollari canadesi nel 2022 a 2,2 miliardi di dollari nel 2023.
Questo incremento è stato alimentato in parte dall’arrivo di modelli come la Tesla Model Y, prodotti nello stabilimento di Shanghai e spediti al porto di Vancouver.
Ci sono poi le preoccupazioni principali riguardano l’ingresso di altri veicoli cinesi a basso costo, che potrebbero invadere il mercato e danneggiare i produttori locali.
Cosa accadrà in Canada?
Il governo canadese sta ancora valutando come procedere. E’ possibile che verranno avviate consultazioni pubbliche per discutere l’introduzione di nuove tariffe sulle auto elettriche cinesi. Queste consultazioni serviranno a raccogliere opinioni e valutare l’impatto delle misure proposte.
L’obiettivo principale è proteggere l’industria locale e garantire che i posti di lavoro canadesi siano salvaguardati, pur mantenendo stabili le relazioni commerciali.
L’industria automobilistica canadese sostiene l’introduzione di dazi, evidenziando la necessità di allinearsi con gli Stati Uniti per evitare disallineamenti nelle catene di fornitura. La stretta integrazione tra Canada e Stati Uniti nel settore automobilistico rende infatti essenziale un approccio coordinato. Tuttavia, il governo deve considerare anche il rischio di ritorsioni commerciali da parte della Cina e le implicazioni per il costo dei veicoli elettrici, un fattore chiave per la loro adozione su larga scala.
Mentre valuta i dazi, il governo canadese sta anche investendo nella creazione di un’industria domestica di veicoli elettrici. Tra i progetti più rilevanti vi sono nuovi stabilimenti proposti da Volkswagen, Stellantis e Honda, che riceveranno sussidi governativi per miliardi di dollari.
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