La California raggiunge il 100% di copertura elettrica con le rinnovabili per periodi prolungati. L’Italia, con il suo potenziale solare, può trarre insegnamento da questo approccio ma l’applicazione è difficile.
La California continua a segnare importanti progressi nel campo delle energie rinnovabili. Secondo i recenti dati pubblicati dal California Independent System Operator (CaISO), nello stato occidentale degli USA, le fonti rinnovabili hanno coperto il 100% del fabbisogno elettrico per periodi che variano dai 15 minuti alle sei ore al giorno, per 30 dei 38 giorni osservati. Questo indica una crescente capacità di sfruttare fonti energetiche alternative come il solare, l’eolico e l’idroelettrico per soddisfare le esigenze quotidiane.
Parallelamente alla crescita delle fonti rinnovabili, la California sta sperimentando un incremento significativo nell’adozione delle auto elettriche, che si collega strettamente all’evoluzione del settore energetico. L’aumento della produzione di energia da rinnovabili riduce l’impatto ambientale dell’utilizzo delle auto elettriche, rendendole più sostenibili. Allo stesso modo, l’infrastruttura per la ricarica di queste vetture sta diventando sempre più diffusa, con un numero crescente di stazioni di ricarica che utilizzano energia pulita. Questo ciclo virtuoso non solo diminuisce la dipendenza dal petrolio ma promuove anche una riduzione significativa delle emissioni di gas serra.
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L’approccio della California è supportato da un’infrastruttura che sta progressivamente aumentando la capacità di produzione rinnovabile. Per esempio, il piano di trasmissione 2023-24 del CaISO prevede l’aggiunta di significative capacità produttive, tra cui oltre 38 GW di potenza solare e 4,7 GW di eolico offshore. Questi sforzi sono parte di un obiettivo più ampio, stabilito dal “The 100 Percent Clean Energy Act of 2018”, che mira a convertire l’intero stato all’uso di energie rinnovabili entro il 2045.
Ovviamente, nonostante questi progressi, la California non ha ancora eliminato la dipendenza dalle fonti fossili. I dati più recenti rivelano che lo stato rimane un significativo consumatore di prodotti petroliferi e di gas naturale, segnalando che la transizione completa verso l’energia pulita è ancora un processo in corso.
Modello californiano in Italia?
Esaminando la situazione italiana, il contesto differisce sostanzialmente da quello californiano, principalmente a causa delle diverse condizioni geografiche e infrastrutturali. Basti pensare il territorio desertico della California, dove i pannelli solari possono essere installati senza grossi problemi. Di sicuro non può essere una soluzione trasformare il terreno agricolo italiano in una enorme distesa di pannelli.
C’è però da dire che l’Italia non manca di potenzialità, in particolare nell’ambito dell’energia solare, grazie alla sua posizione geografica favorevole che garantisce un’abbondanza di luce solare. Al 2021, l’Italia ha raggiunto circa 22,5 MW di capacità installata di energia solare, un dato che potrebbe essere migliorato.
Sappiamo che su lungo periodo, la mobilità elettrica in Italia sta seguendo una traiettoria di crescita simile, con un incremento delle vendite di auto elettriche e un ampliamento delle infrastrutture di ricarica. Questo sviluppo può essere accelerato dalla crescente integrazione delle fonti rinnovabili, che renderebbe l’utilizzo delle auto elettriche ancora più ecologico e economicamente vantaggioso. Inoltre, è necessario un maggiore impegno legislativo e investimenti consistenti per incentivare ulteriori sviluppi.
Mentre la California continua a fare passi avanti verso un futuro energetico sostenibile, l’Italia può trarre insegnamenti. Adattando le strategie californiane al contesto italiano, potrebbe essere possibile accelerare la transizione verso un sistema energetico più pulito e sostenibile anche nella penisola italiana, compresa la mobilità elettrica.
Fonte: Qualenergia