L’ascesa dei produttori cinesi nel 2023 non si ferma. Dopo che in Cina Volkswagen ha perso il titolo di top seller a scapito dei marchi locali, ora c’è anche il sorpasso di BYD su BMW, avvenuto dalla primavera del 2023.
Il colosso di Shenzen, da poco anche in Italia con le vetture Atto 3, Han e Dolphin, ha venduto 1,3 milioni di veicoli nella prima parte dell’anno, con un +96% sullo stesso periodo del 2022, di cui metà elettriche. E ci sono poche speranze che BMW, Volkswagen e gli altri tedeschi recuperino terreno, specialmente ora che Wolfsburg ha fatto un passo indietro sulla mobilità elettrica.
BMW cresce, ma non troppo
Non che BMW non sia cresciuta: la casa bavarese, nonostante le critiche alle sue ultime auto, in realtà ha venduto più veicoli rispetto alla prima metà del 2022, circa l’11,3% in più, con le elettriche che sono raddoppiate. Va detto che si deve anche alla ripresa dalla crisi dei semiconduttori, che lo scorso anno mise in difficoltà soprattutto i marchi premium tedeschi.
L’intero gruppo cresce del 7% su base annua, con un ricavo di 37,2 miliardi di euro. Tuttavia, secondo l’esperto Ferdinand Dudenhöffer del Center Automotive Research, non basta, e anzi i prossimi trimestri potrebbero rivelarsi via via più complicati a causa della concorrenza sui prezzi, anche quando si tratta di auto di lusso, e per le auto elettriche.
Come detto, i cinesi crescono soprattutto in Cina, mercato dove fino a qualche anno fa i marchi più blasonati erano proprio Volkswagen, Audi e BMW, forti anche delle loro joint venture con molti dei produttori locali. In particolare, il marchio di Wolfsburg manteneva una leadership dagli anni Ottanta.
Oggi, però, grazie a un perpetuo miglioramento delle case automobilistiche cinesi, le vetture non sono diverse da quelle occidentali e, anzi, in alcuni casi migliori, almeno secondo Stefan Bratzl, capo del Center of Automotive Management all’Università di Scienze Applicate di Bergisch Gladbach che di recente ha rilasciato un’intervista al portale tedesco N-TV.de.
Insomma, la Cina è il mercato principale per la mobilità elettrica, e a differenza del mercato globale cresce a buoni ritmi. Lo si vede anche dai dati di vendita di BYD che, complice anche la sua espansione in Europa, ha realizzato profitti maggiori rispetto ai periodi precedenti, con utile netto fino a 1,46 miliardi di euro come da BYD stessa annunciato, e quindi un aumento tra il 192 e il 225% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Insomma, non un’invasione cinese: ma certo ormai è assodato che le auto cinesi, forti di investimenti pluridecennali, rivestiranno un ruolo da protagoniste in un mondo automobilistico che guarda all’elettrico, e non solo in Occidente. I cinesi, infatti, sono molto forti anche in Medio Oriente e America Latina, basti pensare che in Israele, Indonesia e diversi altri paesi le auto più vendute, in generale, sono proprio elettriche, a marchio BYD.
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