BYD costruirà un nuovo stabilimento in Turchia del valore di 1 miliardo di dollari. L’accordo verrà annunciato ufficialmente dal presidente turco Erdogan, secondo quanto riporta Bloomberg, con una cerimonia prevista nella provincia di Manisa dove sorgerà l’impianto.
Un accordo che sembra accontentare tutti. Dal canto suo, non avendo case automobilistiche turche da difendere, tranne la neonata Togg, Erdogan prosegue nell’industrializzazione del Paese con evidenti benefici sull’economia locale. Da notare che al momento hanno stabilimenti in Turchia, in forma diretta o indiretta, marchi come Ford, Hyundai, Isuzu, Renault, Stellantis e Toyota.
La costruzione della nuova fabbrica sarà di massima importanza per BYD nel tentativo di mitigare l’impatto dei nuovi dazi dell’UE sulle importazioni di auto elettriche cinesi. BYD prevede di superare le difficoltà grazie ai maggiori guadagni che ottiene su alcuni modelli venduti in Europa rispetto alla Cina.
Secondo uno studio del Rhodium Group, BYD guadagna circa 14.300 euro per ogni modello Seal U venduto nell’UE, rispetto ai soli 1.300 euro guadagnati in Cina. Lo studio osserva che le tariffe dell’UE dovrebbero aumentare al 50% o oltre per avere un impatto significativo, ma un tale aumento potrebbe danneggiare ancora di più i produttori europei.
La nuova fabbrica in Turchia si aggiunge alla recente apertura dello stabilimento di BYD in Thailandia. con BYD che già detiene quasi il 50% del mercato EV tailandese. Oltre a Turchia e Thailandia, BYD sta costruendo uno stabilimento in Brasile e prevede di annunciare presto un’altra fabbrica in Messico.
Un nuovo studio del Counterpoint Research riportato da Elektrek suggerisce che BYD potrebbe diventare il principale produttore mondiale di veicoli elettrici entro la fine del 2024, decretando la fine del dominio Tesla. Una situazione ovviamente in divenire, perchè gli altri gruppi cinesi, Geely e Chery in testa, non staranno certamente alla finestra senza far nulla.